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SERIE B

Spezia, big in ritardo in Serie B: l’avvio di stagione shock ed il progetto Alvini

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Lo Spezia di Massimiliano Alvini ha raccolto solo due punti nelle prime sei partite disputate in Serie B. Ecco il focus sul progetto bianconero e la fiducia nel tecnico ex Cremonese, nonostante gli scarsi risultati.
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di Anthony Massaro

La mancanza di incisività e il pari rimediato nel match del Manuzzi dallo Spezia contro il Brescia, hanno creato ulteriori campanelli d'allarme attorno alla formazione bianconera. Inizio di campionato sottotono quello dei ragazzi di Massimiliano Alvini: due punti in sei partite giocate (in attesa del recupero contro il Lecco) nessuna vittoria, due pareggi, ben quattro ko (contro Catanzaro, Como, Venezia e Reggiana) dieci reti subite e quattro soli gol fatti, di cui tre firmati nel pareggio pirotecnico al debutto contro il SudTirol.

Spezia, big in ritardo in Serie B: l’avvio di stagione shock ed il progetto Alvini- immagine 2

La squadra - che secondo dati raccolti - è la prima per valore in Serie B, non può e non deve ritrovarsi - dopo sei partite disputate - senza aver mai vinto ed in piena zona retrocessione, al fianco di compagini che valgono in termini di costi del cartellino e monte ingaggi, neanche un terzo di quanto pesa la rosa del club del patron Platek. Nonostante ciò, è difficile ritenere che sia il credo calcistico di Alvini a zavorrare le potenzialità inespresse della squadra. Il tecnico si sta producendo nel complesso tentativo di instillare nel gruppo forma mentis ed impianto di gioco fortemente caratterizzanti. Indole propositiva, audacia, intraprendenza. Possesso palla, trame fluide, compartecipazione corale nella tessitura della manovra.

Cremonese

Principi e valori sui quali, il mister di Reggello, continua incessantemente a credere e puntare anche in assenza di risultati. In diverse circostanze, lungo quest'inizio di stagione, lo Spezia avrebbe meritato qualcosa in più, rispetto all'ottenuto. Il big match contro il Venezia è stato una delle uscite migliori in termini di espressione calcistica offerte da Bandinelli e compagni, da sommare con i pareggi contro SudTirol e Brescia. Tutte grandi prestazioni, dove si è giocato meglio dell'avversario, dominato il gioco e creato maggiori pericoli dalle parti del portiere rivale. Tratti lodevoli e meritori di cui, purtroppo, non v’è traccia a referto. Encomi invisibili, o quasi all’occhio della classifica. Lo sbandamento nella ripresa di Catanzaro e le impalpabili prove contro Como e Reggiana, le reali delusioni di questo primo scorcio di campionato.

Quindi, a prescindere da quest'inizio di stagione deludente (il quale non lascia pensare ad una sorte alleata), c'è da riconoscere all'ex allenatore di Cremonese e Reggiana tra le altre, di aver preso una strada tortuosa ma assolutamente credibile, di voler impiantare in questa squadra un'identità tattica e concettuale marcata e tangibile, con una convinzione importante, difficile da trovare in altre società, a questi livelli. Dove si naviga a vista ed il pragmatismo viene preferito al coraggio di offrire qualcosa di apprezzabile, diverso ed innovativo a chi segue ed ama questo sport.

Alvini ha idee e trame interessanti, tracce offensive chiare. Nel reparto non mancano chiaramente individualità e soluzioni, ma qualcosa difetta. La ricerca della geometria, della linearità, del fraseggio, la costruzione ragionata del gioco fin dalla sorgente, non è il solo modo che ha questa squadra di provare a far male agli avversari, ma sicuramente il più nobile, al netto dell'importanza del risultato.

Monza

Moro (centravanti disegnato di questo Spezia) dopo il bis al debutto contro i bolzanini di Bisoli e il rigore fallito contro il Catanzaro, si è spento, diventando sempre meno protagonista in area di rigore rivale. Concetto opposto, rispetto a quello chiesto dal tecnico, il quale non è soddisfatto di vederlo sempre troppo spesso fuori dalla sua zona di competenza. Verde è rientrato di recente, dopo le numerose telenovele di mercato che l'hanno visto protagonista quest'estate. Per lui già tre match da titolare in questa Serie B, nelle ultime sfide: 221' totali, quindici tiri di cui sette nello specchio della porta ed una traversa colpita nell'ultimo confronto con il Brescia. Il ritorno dell'ex Roma in formazione crea maggiore consapevolezza e aumenta il tasso di pericolosità della compagine ligure, con estro, imprevedibilità e continua mobilità nel rettangolo verde. Antonucci e Francesco Pio Esposito non sono diventati profili marginali, ma nel nuovo 3-5-2 (sostituto del 4-3-3) disegnato da Massimiliano Alvini, partono come prime alternative.

Tornando proprio al sistema di gioco coniato a Cesena contro il Brescia, c'è da rimarcare un concetto importante. L'allenatore bianconero ha sì riproposto un modulo che al cospetto della sfida contro il Como aveva portato scarsi risultati, ma l'ha rimodellato a sua immagine e somiglianza. Trasformando un assetto apparentemente più conservativo, in letteralmente dominante. Per quanto visto nel match tra Spezia e Rondinelle, attraverso baricentro alto, aggressività e compattezza, a Bisoli e compagni sono state lasciate le briciole in avanti. Situazione che risponde direttamente a chi definisce come spregiudicata e poco efficace in fase di non possesso la proposta di gioco della squadra di Alvini. D'altro canto, la formazione ligureha prodotto circa sette palle gol (contro la miglior difesa del campionato) e alcune sono state costruite molto bene, oltre che a rivelarsi decisamente pericolose. Infatti, Lezzerini (portiere della squadra di Gastaldello) più volte ha dovuto mettere una pezza, sulla supremazia bianconera.

Spezia-Brescia

L’attesa alla sfida in trasferta del trenta settembre contro la Feralpisalò è vissuta dall’ambiente con apprensione e qualche perplessità. Perché sebbene la società abbia ovviamente già fatto filtrare assoluta fiducia in un progetto tecnico stimolante per visione e trame di gioco, i rumorosi mugugni (fisiologici) raccontano di una piazza comprensibilmente delusa dalla partenza a rilento, desiderosa innanzitutto di risultati. Per blasone, potenziale tecnico ed un’ambizione di risalire prontamente la china, dopo la retrocessione in B. La Spezia aspetta punti e concretezza, ad Alvini e i suoi ragazzi il compito di trasformare in gol e vittorie le tante occasioni create sul rettangolo verde e cancellare i primi passi falsi. Per decollare tutti insieme verso un’annata, che li chiama a recitare un ruolo da protagonisti e recuperare rapidamente il terreno perduto nella corsa alla conquista della promozione in serie A.

 

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