"Non voglio più leggere che ho esonerato Ballardini. Anche per rispetto dei ruoli, non ho questo potere. Però non voglio fare polemica, oggi deve essere una giornata sincera e che va presa come la chiusura di qualcosa di importante. Questo è stato un anno difficile e pesante. Vissuto come l'ho vissuto io da capitano e col caos che c'è stato è stata dura. Ciò si riallaccia al discorso familiare. Avevo un giorno solo libero alla settimana, ma in quel giorno non riuscivo a essere presente con loro, magari sempre al telefono o imbronciato, cominci a farti delle domande. E' stato pesante e questo mi ha logorato. Mi sono messo testa e corpo dentro alla situazione, mettendoci spesso la faccia, magari prendendomi responsabilità che non erano le mie. Era il primo anno intero da capitano e vedere che la squadra lentamente retrocedeva e non aveva più anima non mi permetteva di darmi pace. Ci ho sempre creduto, ma ne stavo facendo una malattia. Mi svegliavo alle 4 di notte col pensiero ai punti. Ho dormito pochissimo, io come tanti compagni di squadra. Le giornate erano lunghe e con un mattone sopra la testa", ha proseguito Sorrentino.
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