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Stefano Sorrentino saluta Palermo (integrale): “Maglia rosa una seconda pelle, mio messaggio alla gente”

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"Mi sono sentito trascurato? Sono stati tanti i fattori. L'ultimo colloquio è stato a gennaio, ma non è stato il discorso economico ad aver fatto la differenza. E' un discorso di progetto. Qui si sta ringiovanendo molto il gruppo e il fatto di dover fare da papà o da chioccia non è ancora nelle mie corde. Quindi sicuramente il fatto di sapere che molto probabilmente avrei dovuto avere un ruolo diverso, mettermi un po' in secondo piano, non fa parte del mio carattere. Il fatto di non avere un'idea chiara, di non sentirmi al 100% protagonista è stato uno dei fattori che a gennaio mi ha fatto dubitare del proseguimento. Se ci fossimo salvati prima, forse avremmo avuto altri incontri e avremmo avuto altre basi su cui magari prendere decisioni diverse. Però la mia scelta è quella di essere un buon papà almeno una volta alla settimana al 100%. Invece in questi mesi non ero presente come volevo anche quel solo giorno alla settimana che avevo a disposizione. Per esempio le mie figlie fanno tennis ma non ho mai visto una loro lezione. Mi sembra il momento più bello per chiudere il sipario, è il finale più bello, quello della salvezza, che avrei potuto immaginare", ha aggiunto.