A cura di Anthony Massaro
SERIE B
Sampdoria, nei meandri di Pirlolandia: numeri e gioco del prossimo rivale dei rosa
È chiamata a dare un segnale forte la Sampdoria di Andrea Pirlo nell’attesissima sfida contro il Palermo di Eugenio Corini in programma oggi 4 novembre. Il ko di Bolzano contro il SudTirol, avvenuto praticamente allo scadere, ha infatti alimentato gli allarmi su una stagione fin qui al di sotto delle aspettative. Novità della settimana: niente da fare per Ferrari, Murru, Malagrida, Barreca Pedrolà e Benedetti, in forte dubbio anche Stojanovic (ma è convocato).
I NUMERI DELLA SAMPDORIA DI PIRLO
Sette punti, due vittorie, tre pareggi e sei sconfitte in undici giornate. Il bilancio del campionato della Sampdoria è molto deludente sul piano numerico. Tanti i problemi evidenziati dai blucerchiati, a cominciare dai soli undici gol fatti. Pochi per un attacco composto tra gli altri da Borini, Pedrola, La Gumina, Esposito e De Luca. Altro dato da tenere presente: sono ben quindici dall’inizio della stagione gli infortuni che si sono avvicendati tra i liguri. Fotografia inequivocabile di una condizione deficitaria, aggravata da un atteggiamento in campo che sembra spesso peccare di una proposta corale dalla personalità tangibile.
PIRLOLANDIA: MERCATO POCO CONGRUO E GIOCO LENTO
—All'atto della firma del suo contratto con il club di proprietà di Radrizzani, Pirlo era animato da grande entusiasmo, convinto di poter coniare un ciclo calcisticamente rimarchevole su una panchina ricca di fascino, storia e tradizione. Molti dei propositi e degli obiettivi prospettati da proprietà e dirigenza, al momento della sottoscrizione dell'accordo, sono probabilmente stati delusi e disattesi in sede di calciomercato. Nella sessione estiva. Al netto della brillante intuizione legata alla patrimonializzazione del cartellino di Marco Delle Monache ed all'investimento di prospettiva sul gioiello scuola Barcellona, Estanis Pedrola, la campagna acquisti blucerchiata non ha registrato particolari e premianti sussulti.
Tra i nuovi arrivati, Borini ha certamente mostrato continuità e buoni numeri per la categoria, Esposito anche in passato ha evidenziato potenzialità di livello e buon lignaggio ma il suo cartellino è di proprietà dell'Inter. Ricci è stato condizionato nel rendimento da ritardo di condizione ed infortuni, Stojanovic è finito anche lui ai box, Facundo Gonzalez e Ghilardi nel ruolo di centrali sono apparsi entrambi rivedibili, ma con ampi margini di miglioramento. Non un vero playmaker reperito in estate sul mercato (infatti gioca Yepes in mezzo ai centrali, con scarsi risultati), né un bomber smaliziato e di livello sotto la cui ala far crescere i talenti del reparto senza troppe pressioni. La Gumina e De Luca sono profili validi per la B, ma per squadre che hanno ben altri obiettivi. Farsi sfuggire Coda è il vero rimpianto dell'estate di Legrottaglie e company, che adesso firmerebbero per avere i 7 gol del centravanti della Cremonese.
Pirlo, oggi paga principalmente l'assenza di risultati pari alle aspettative iniziali e la conclamata incapacità di conferire garra (che serve in cadetteria) ritmo al suo calcio palleggiato ed equilibri credibili ad una rosa mediocre (raccontata come candidata a vincere) ed incompleta. Rosa le cui attitudini e potenzialità sono state progressivamente inibite da una strana variazione di metodi e filosofia calcistica del proprio tecnico nel corso di alcune sfide. Passare da protagonisti e baldanzosi a pragmatici e timorosi contro squadre come Parma e Ascoli (per citarne alcune) non ha portato in dote quanto sperato. Abbassarsi dopo il vantaggio di Gonzalez a Bolzano vale il medesimo discorso. Al netto di acuti ed exploit dei singoli (Pedrola e Borini su tutti), raramente la Sampdoria ha dato la sensazione di crescere con continuità sul piano dell'armonia e dei sincronismi corali, tradendo a più riprese la sua stessa identità, nell'ingenuo tentativo di badare al sodo e perdere comunque diverse pratiche alla portata (soprattutto al Luigi Ferraris, dove sono arrivate quattro sconfitte e una sola vittoria contro il Cosenza per 2-0).
Andrea Pirlo è esordiente in Serie B, come molti giocatori presenti in rosa. Tanto per non farsi mancare nulla. Elevando allo stremo il coefficiente di complessità. E' partito con l'idea di un calcio propositivo, coraggioso, intraprendente. Il 4-3-3 dell'ex Juventus punta ad avere un baricentro alto, un fraseggio avvolgente e ragionato con dei terzini che si sovrappongono o giocano da centrocampisti, interni che vadano dentro l'area avversaria e attaccanti che possibilmente facciano gol. Ma spesso e volentieri la Sampdoria si ritrova a ruminare un calcio piuttosto piatto ed ordinario, privo di verticalità, estro, acuti e sostanziale concretezza dalle parti dei portieri rivali. Blucerchiati che marcano spesso una supremazia sterile, ma non riescono troppo spesso a trovare interspazi, ampiezza o profondità nelle densità avversarie.
L'ULTIMO KO E QUEI DATI CHE FANNO BEN SPERARE
—In settimana la formazione di Andrea Pirlo è stata sconfitta in Coppa Italia dalla più quotata Salernitana di Filippo Inzaghi, squadra militante in Serie A. Il risultato rimediato dai liguri - sul rettangolo verde dell'Arechi - è stato molto pesante ed a senso unico. 4-0 in favore dei campani e passaggio del turno ottenuto, che li vedrà impegnati agli ottavi di finale contro la Juventus. La sfida ha visto i granata padroni del campo, con il 67% di possesso palla, il quale ha permesso di creare ben diciotto conclusioni di cui sette in porta. Ikwuemesi e Cabral hanno aperto e chiuso la pratica, nel mezzo la doppietta della nota più lieta della serata, quella di Loum Tchaouna: attaccante ciadiano naturalizzato francese classe 2003.
Nella descrizione della partita si può notare una Sampdoria anonima - rimaneggiata nell'undici titolare - capace di calciare appena una volta in porta, con De Luca all'alba della sfida. Poi qualche cross e poco altro. Del resto non è questa la competizione prioritaria in casa blucerchiata, bensì la Serie B, torneo nel quale la Samp è posizionata al diciottesimo posto (zona retrocessione diretta).
Concludendo proprio dal torneo cadetto, la formazione del Presidente Radrizzani si trova realmente impelagata nella lotta per non retrocedere. D'altro canto - attraverso un'approfondita raccolta dati sulla piattaforma Fbref - è possibile sottolineare come non sia tutto buttare quanto fatto da Pirlo, il suo staff ed il gruppo squadra. A partire dal fatto che Borini e compagni sono al terzo posto della graduatoria che riguarda gli xG (gol previsti), dietro solo a Cremonese e Palermo e avanti al Parma capolista. Ancora sul podio la squadra ligure per passaggi tentati e completati, secondo piazzamento per quelli filtranti e settimo per le conclusioni in porta. Sesta per possesso palla in Serie B, la Sampdoria certifica una netta incapacità nell'alzare il pallone attraverso i numeri. Quarto per tentativi di lanci lungi, ma nono per quelli andati a buon fine. Si chiude con i cross, 199, che gli valgono un dodicesimo posto.
A piangere è la fase di non possesso. La compagine ligure è terza per gol subiti (16), seconda per conclusioni subite nello specchio della porta, 37 - infatti - le parate di Stankovic/Ravaglia in quest'inizio di stagione. Meglio ha fatto solo la porta della Reggiana. Il problema è che la formazione blucerchiata è riuscita a blindare solamente una volta i pali, contro il Cosenza nel successo firmato dal bis di Borini a Marassi due giornate addietro. Anche i contrasti non fanno brillare gli occhi, solo 141 effettuati e undicesimo posto nella categoria per quelli vinti.
Alcuni sono confortanti, altri un po' meno. Giunta alla dodicesima giornata del campionato, la squadra di Pirlo deve assolutamente ritrovare convinzione nei suoi mezzi, più decisa su ogni pallone e soprattutto maggiormente cinica sotto porta, vista la buona produzione offensiva che ci indicano i dati. Contro il Palermo non scenderà l'undici potenzialmente più forte al Luigi Ferraris, ma con la spinta del pubblico, chiunque indosserà gli scarpini dal 1' avrà il compito di dare tutto e anche oltre per la casacca blucerchiata e forse, per la panchina del suo allenatore, mai stata più scottante di oggi.
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