IL CONFRONTO

Palermo, perché Mignani ha superato Alvini: dati, numeri e filosofie a confronto

Michele Mignani è il nuovo allenatore del Palermo, che al fotofinish ha deciso di scartare l'ipotesi Alvini. Scopriamo i possibili motivi della scelta del City Football Group.
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Palermi Mignani Alvini

Di Anthony Massaro

La panchina del Palermo ha un nuovo padrone. Dopo l'esonero di Eugenio Corini, arrivato a margine della sconfitta in casa del Pisa (quarto ko nelle ultime cinque), la società targata City Football Group ha deciso di affidare la guida tecnica a Michele Mignani. L'allenatore originario di Genova l'ha spuntata nell'ampio (e rapido) casting avviato dalla dirigenza rosanero per selezionare - inizialmente - un uomo con cui avviare un nuovo progetto e poi - dopo i 'no' di Rino Gattuso e Fabio Grosso (per alcune ore molto vicino al ritorno nel capoluogo siciliano) - una figura che traghettasse la squadra verso il rush finale. Mignani, infatti, si è legato al Palermo fino al prossimo 30 giugno, con opzione di rinnovo per la stagione successiva: il tecnico, infatti, si giocherà una gran bella chance con i playoff ancora da disputare.

Tra gli allenatori che avrebbero dovuto portare la barca in porto in queste ultime sette gare di campionato, più eventuali (ma probabili) playoff, vi erano i nomi di Roberto Venturato, Marco Giampaolo, Leonardo Semplici, Moreno Longo e Massimiliano Alvini. Quest'ultimo, in particolar modo nella mattinata di ieri, sembrava essere in pole per aggiudicarsi la panchina rosanero. Salvo poi essere sorpassato sul filo di lana, intorno all'ora di pranzo, dallo stesso Mignani, che nella giornata di oggi ha condotto la sua prima seduta di allenamento - insieme al suo staff - a Palermo. Ma quali potrebbero essere i motivi della scelta che ha portato la società di Viale del Fante a scartare Alvini dalla margherita e puntare forte sull'ex Bari e Modena tra le altre? Proviamo a scoprirlo insieme.

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