di Anthony Massaro
SITUAZIONE PANCHINA
Palermo, anche Venturato nel casting: modulo, filosofia e risultati dell’ex SPAL
Quarta sconfitta nelle ultime cinque gare per il Palermo e sesto posto con soli 49 punti. Questo il momento della squadra siciliana a 7 giornate dal termine del campionato. La sconfitta nello scorso turno è arrivata contro il Pisa, un ko che dovrebbe risultare decisivo per la panchina. Infatti, si va verso l’esonero dell’allenatore Eugenio Corini. Il club di Viale del Fante è a 9 punti dal secondo posto, troppi per non cercare una svolta in panchina.
Infatti, nelle ultime ore sono usciti tantissimi nomi per sostituire il mister di Bagnolo Mella. Da Fabio Grosso a Gennaro Gattuso, da Marco Giampaolo a Michele Mignani. Fino a Leonardo Semplici e Massimiliano Alvini. I campioni del mondo con la nazionale azzurra in Germania nel 2006 hanno declinato l'offerta del City Group, con l'ex Frosinone quasi convinto ad accettare finendo per rimandare ogni discorso a giugno. Mentre il mister calabrese non ha mai considerato più di tanto la proposta rosanero. Su Alvini vi abbiamo raccontato approfonditamente come stanno le cose, mentre Mignani e Semplici restano due nomi per traghettare la squadra verso il finale di stagione, che con ogni probabilità vedrà il Palermo partecipare ai playoff.
C'è anche un altro nome, che, secondo indiscrezioni raccolte in esclusiva dalla redazione di Mediagol.it, è tra i profili considerati dal management del Palermo. Si tratta di Roberto Venturato, tra gli artefici della favola Cittadella, cultore di un calcio propositivo, intenso e verticale, fermo da ottobre 2022, dopo l'esonero rimediato dalla SPAL. Ma scopriamo meglio chi è il coach italo-australiano, con un passato glorioso in cadetteria.
Chi è Roberto Venturato
Nell'estate 2015 il Cittadella riparte dalla Serie C e il prescelto è Roberto Venturato per la panchina. Ritenuto l'uomo ideale per statura professionale, metodologie di lavoro, filosofia calcistica, conformità del profilo al modus operandi della società gestita da Stefano Marchetti, aderenza del credo tattico alle caratteristiche dell'attuale organico, target empatico, motivazionale e mediatico.
Al primo anno l'ex Piacenza compie un’impresa complicatissima all'interno di una squadra che deve comunque smaltire le scorie di una retrocessione in Lega Pro: trionfa nel Girone A conquistando 76 punti e a 53 anni, Venturato si regala la propria prima esperienza in Serie B. Categoria sfiorata nel 2010, quando perse la finale playoff di C contro il Varese. Allora era alla guida della Cremonese.
Il quinquennio in cadetteria - con il Cittadella - sarà rivoluzionario. Foriero di competitività, coesione e mentalità in una piazza di appena 20.000 mila anime e dalla limitata disponibilità economica, costretta spesso e volentieri a rivoluzionare gli organici formati di anno in anno. Un pregiato laboratorio calcistico che rubava l’occhio e suscitava ammirazione. Coralità, automatismi, indole propositiva, qualità dei singoli prima sconosciute poi scoperte.
Il Cittadella costituiva il peggior avversario possibile per ogni squadra cadetta. Armonie, sincronismi e varietà di opzioni sciorinate dalla banda Venturato, in entrambe le fasi di gioco, hanno originato prestazioni e i risultati di rilievo ottenuti lungo il percorso, di anno in anno. I granata centrarono i playoff in 5 campionati su 5 e per ben due volte si giocarono la promozione in Serie A nella finale degli spareggi. Perse entrambe, prima con Hellas Verona e poi Venezia. Traguardi che non finiscono indelebilmente nei palmares della società, ma che rimarcano in modo ineluttabile la bontà del percorso intrapreso. A prescindere dalla vittoria o dalla sconfitta.
Un 4-3-1-2 brillante e propositivo quello di Roberto Venturato, che sviluppava le manovre con una predisposizione più diretta nel giocare la palla, verso l'attacco. Poco palleggio, tanta densità e un calcio sbarazzino declamato in verticale, propedeutico ad una progressiva valorizzazione dell'organico. Altro punto focale del progetto Marchetti.
L'ex Piacenza, si congedò dal Cittadella da sconfitto dopo aver sfiorato la Serie A. Il gotha del calcio italiano, che una piccola realtà come la società granata avrebbe potuto gustarsi con merito se fosse andata diversamente la finale contro il Venezia quel 6 giugno 2021, in cui ebbero la meglio i lagunari di Paolo Zanetti. Una separazione probabilmente dettata dalla consapevolezza di aver fatto il massimo, e anche di più.
L'esonero alla SPAL e l'opzione Palermo
Roberto Venturato subentrò a Pep Clotet alla SPAL nel gennaio 2022. Raccolse una squadra al quindicesimo posto a quota 20 punti a +3 sulla zona playout. Nonostante le ambizioni all'inizio dell'anno fossero quelle di un campionato importante. A prescindere dal cambio di guida tecnica, quell'anno la formazione ferrarese non riuscì a svoltare, terminando il campionato come quindicesima forza della categoria, appena sopra le zone bollenti. L'ex Cittadella portò la barca in porto, evitando i playout, finendo la stagione a +7 sugli stessi.
Nella stagione 2022-2023 arriva la riconferma del tecnico italo-australiano! Mercato in sintonia con il ds Fabio Lupo e voglia di fare i playoff. Ma non andrà secondo le previsioni il 2.0 di Venturato alla SPAL. Il mister, infatti, venne esonerato a ottobre e sostituito da Daniele De Rossi dopo aver raccolto 12 punti in 9 giornate. Pagò il conto per il solo punto fatto dalla compagine biancazzurra nelle sue ultime tre partite, ma soprattutto per un involuzione di gioco e di atteggiamento quasi inspiegabile dopo la sosta di settembre, che portò La Mantia e compagni a cadere consecutivamente al cospetto di Frosinone e Genoa, subendo quattro gol e senza mai segnare. L'esperienza di Roberto Venturato alla SPAL si concluse così dopo 29 partite complessive (28 di campionato, 1 in Coppa Italia) con un bilancio totale di 7 vittorie, 13 pareggi e 9 sconfitte. Potrebbe aspettarlo Palermo adesso? Nel novero dei potenziali traghettatori vagliati per il post Corini c'è anche l'ex allenatore del Cittadella.
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