IL CONFRONTO

Palermo, perché Mignani ha superato Alvini: dati, numeri e filosofie a confronto

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Iniziamo con il rispondere ad un semplice quesito: chi è Massimiliano Alvini? Tecnico toscano, di Fucecchio, 53 anni; nel suo percorso nel calcio si è dovuto costruire tutto da solo. Il suo primo incarico lo ottenne nella squadra amatoriale della zona d'origine, quasi per gioco, nella stagione 1995-1996, accorgendosi che cappello e fischietto non sono poi così male. Cinque anni dopo, Alvini si è ritrovato sulla panchina del Signa, che ha portato in Eccellenza al suo primo anno. Con il Quarrata, club in provincia di Pistoia, si è poi ripetuto, iniziando ad ambire a grandi progetti. L’occasione perfetta è arrivata qualche anno dopo con il Tuttocuoio. A luglio 2008 ha firmato il contratto con la società di Ponte a Egola, Pisa, dando il via ad un ciclo incredibile: in cinque anni, infatti, Alvini ha portato la squadra dalla Promozione alla Lega Pro, vincendo nel 2010 anche la Coppa Italia Dilettanti.

Il meticoloso lavoro di Alvini viene apprezzato tanto da guadagnarsi la panchina della Pistoiese. Dopo un anno il tecnico è stato sollevato dall'incarico, tuttavia la sua carriera è proseguita all’Albinoleffe, sempre in Serie C. Un nono ed un quinto posto soddisfacenti nei primi due anni, poi un nuovo esonero. Le capacità e l’intelligenza calcistica di "Max", però, non sono passate inosservate e la prima ad approfittare di queste qualità, nell’estate successiva, è stata la Reggiana. Subito una promozione in Serie B, dopo 21 anni di attesa, con la vittoria dei playoff, risultato che gli è valso il premio di miglior allenatore, riconosciuto con la Panchina d’Oro di Serie C. L’anno successivo non è poi riuscito a mantenere la categoria, interrompendo così la sua storia con i granata. Successivamente, nell’estate del 2021, Alvini è stato ingaggiato dal Perugia, club con il quale ha firmato un biennale, raggiungendo l'obiettivo salvezza con ben nove giornate d’anticipo, conquistando addirittura i playoff dopo una grande vittoria ottenuta contro il Monza all’ultima giornata. Al primo turno, però, il Perugia è stato costretto a cedere il passo al Brescia, ma l'eliminazione non è certo riuscita a cancellare il grande lavoro di Alvini. Che gli varrà una chiamata in Serie A dalla Cremonese. Un'esperienza breve, tutt'altro che fortunata, ma intensa: la società lo esonererà dopo diciotto giornate di campionato (0 vittorie, 7 pareggi e 11 sconfitte). Quest'anno allo Spezia, chiamato ad ottenere la rapida risalita in massima serie, raccoglierà appena 10 punti nelle prime 13 giornate, finendo anche qui per essere sollevato dall'incarico.

A prescindere dalle due recenti avventure sulle panchine di Cremonese e Spezia, perché il Palermo ha deciso di non puntare su AlviniProviamo a rispondere con una descrizione, spiegando l'affascinante ed articolato calcio del tecnico toscano, che si è sempre prodotto nel complesso tentativo di instillare nei suoi gruppi forma mentis ed impianto di gioco fortemente caratterizzanti. Indole propositiva, audacia, intraprendenza. Possesso palla, trame fluide, compartecipazione corale nella tessitura della manovra. Principi e valori sui quali, il mister di Reggello, ha continuato incessantemente a credere ed a puntare anche in assenza di risultati. In diverse circostanze, lungo quest'inizio di stagione, lo Spezia avrebbe meritato qualcosa in più, rispetto all'ottenuto. Idem la sua Cremonese nell'annata 22/23. Purtroppo per lui numeri e tempo non sono stati dalla sua parte. D'altro canto, il Perugia e la Reggiana sono definibili come i veri fiori all'occhiello del suo percorso ad alti livelli, per la loro espressione calcistica marcatamente propositiva. Un 3-4-1-2 aggressivo, ricco di idee e trame interessanti con tracce offensive chiare.

Dulcis in fundo, è possibile che il management di Viale del Fante abbia ritenuto che un lavoro targato Alvini sulla squadra avrebbe richiesto maggiore tempo per raccogliere risultati e frutti importanti. Probabilmente sarà stata questa la sfaccettatura che ha convinto meno il Palermo a puntare sull'ex Cremonese per queste ultime sette giornate di Serie B, più eventuali playoff. E' chiaro che queste sono e rimarranno solo ed esclusivamente delle ipotesi, frutto di riflessioni da campo.

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