di Anthony Massaro
PALERMO-COSENZA
Palermo, ecco il Cosenza di Caserta: identità chiara, punti deboli e ruolo Tutino
Prosegue la marcia di avvicinamento degli uomini di Eugenio Corini alla sfida contro il Cosenza, in programma venerdì sera alle ore 20.30 allo stadio "Renzo Barbera". A cinque giornate dall'inizio del campionato di Serie B, il club di Fabio Caserta ha la ghiotta chance di proseguire il suo percorso di crescita dal punto di vista dell'identità, nonostante i diversi passi falsi che hanno caratterizzato fin qui il percorso dei calabresi. Attualmente la dodicesima casella del torneo è occupata dai rossoblù a quota 5 punti, raccolti grazie al successo al debutto contro l'Ascoli, due pareggi e due sconfitte.
IL PERCORSO RECENTE DEL CLUB - Il Cosenza è reduce da ben due salvezze consecutive, attraverso i playout. Due vittorie clamorose, all'ultima corsa, con due guide tecniche differenti, ma tutte con lo stesso esito: i Lupi ancora tra i cadetti. Pierpaolo Bisoli prima e William Viali poi, oggi seduti rispettivamente sulle panchine di SudTirol e Ascoli. Proprio con l’ex Cesena, nella stagione scorsa, il Cosenza fece fuori il Brescia, poi ripescato grazie alla scomparsa dal calcio professionistico della Reggina. Dopo la separazione dal mister di Vaprio d'Adda, la scelta della dirigenza è ricaduta su Caserta, reduce dall’esonero di Benevento all’alba della passata annata agonistica.
I NUMERI DEL NUOVO CORSO - La formazione calabrese ha vinto al debutto contro l'Ascoli con un convincente 3-0. Poi il prestigioso pareggio di Venezia, i ko contro Modena e Brescia ed infine il 2-2 raggiunto in extremis, fra le mura amiche, contro il SudTirol. Cinque i punti totalizzati dal club del patron Guarascio, sette i gol siglati e sei le reti subite. Sei i marcatori differenti: Massimo Zilli, Idriz Voca, Micheal Venturi, Simone Mazzocchi, Alessandro Arioli. Tutti con un gol siglato in Serie B. L'unico ad aver giù raggiunto quota due è l'ex Palermo Gennaro Tutino. Cosenza ottavo per xG (Gol fatti previsti), medesimo discorso per i xGA (Gol subiti previsti).
GIOCATORI - Alessandro Micai, portiere titolare, è rimasto in Calabria dopo aver raggiunto la salvezza scorsa da protagonista, nell'ultimo semestre. Mix di giovani di prospettiva ed elementi di esperienza per quanto concerne il reparto difensivo: Meroni e Venturi (primo marcatore contro la squadra di Bisoli), centrali rispettivamente di ventisei e ventiquattro anni, già in rossoblù da oltre una stagione. Al momento sono loro i potenziali titolari, più indietro nelle gerarchie ci sono il neo arrivato Sgarbi dal Perugia (assente nell'ultimo match per squalifica) e Fontanarosa, prelevato dall'Inter in prestito. Il classe 2003 ha sempre giocato in quest'avvio di campionato, dal primo minuto o da subentrato. Suo l'errore in occasione dell'ultimo gol subito dal Cosenza nella partita contro il SudTirol, firmato da Odogwu. Coppie di terzini formate da D'Orazio e Salvatore La Vardera (palermitano), nella corsia mancina. Sulla destra i navigati Rispoli e Martino (unico indisponibile in vista della trasferta di Palermo). Arruolabile anche il prospetto classe 2004, Baldovino Cimino, autore dell'assist decisivo per il pareggio di Mazzocchi contro i bolzanini a tempo scaduto.
In zona nevralgica il Cosenza presenta una coppia di playmaker: Giacomo Calò, confermato in rosa dopo lo scorso anno, ha giocato in questo avvio tutte le partite da titolare, da perno davanti alla difesa. Alle sue spalle il neo arrivato Viviani dal Benevento. subentrato per due spezzoni di gara contro Modena e Brescia. Vicino il rientro a pieno regime per Aldo Florenzi, mezz’ala dotata di notevoli doti tecniche e atletiche, con una buona visione di gioco ed un'ottima abilità negli inserimenti. Il classe 2002 è rimasto ai box dopo l'intervento in artroscopia che ha interessato un frammento meniscale nel comparto esterno del ginocchio destro. Sempre presente anche il classe 2003 Federico Zuccon, centrocampista acquistato dall'Atalanta in prestito, dopo aver conquistato la SerieB con il Lecco. Mezz'ala fisica e dinamica, che sta facendo molto bene reparto con il jolly Voca. Il kosovaro è il motore del centrocampo del Cosenza, utilizzato anche in passato dai suoi allenatori in diverse posizioni: trequartista, difensore, mediano, mezz'ala.
L'attacco è il reparto che è stato maggiormente rinforzato questa estate in sede di calciomercato: fresco di conferma è il creativo Marras, oggi affiancato da un esterno d'esperienza come Luigi Canotto, reduce da una buona stagione con la Reggina. Inoltre, in organico anche il jolly polacco Mateusz Praszelik e l'inamovibile Gennaro Tutino, schierabile nella posizione di ala mancina o di attaccante centrale. Sovrabbondanza per quanto concerne il ruolo di terminale offensivo: Massimo Zilli, Valerio Crespi, Alessandro Arioli e Simone Mazzocchi. Tutti indietro nelle gerarchie rispetto all'ultimo arrivato: Francesco Forte. Punta centrale di trent'anni, l'ex Ascoli ha un buon fisico – 187 centimetri di altezza – ed un ottimo e crescente fiuto per il goal (115 reti in carriera, 53 in Serie B).
PROPOSTA DI GIOCO - Linearità, fluidità e buona qualità nella gestione del palleggio, costruzione dal basso atta ed eludere la pressione avversaria e dare limpidezza alla sorgente dell'azione, fraseggio tra le linee alternato alla ricerca dell'ampiezza, cambi di fronte a premiare i tagli degli esterni offensivi, la capacità di cambiare pelle e disposizione tattica sul terreno di gioco in fase di non possesso. Tratti abbozzati, ma già piuttosto tangibili, del credo calcistico di Fabio Caserta. Non sempre mostrati con continuità, ma piuttosto ricercati da delineare l'idea che ha in mente il mister ex Benevento e Juve Stabia.
Tante le novità, sul piano di gestione della sfera rispetto agli anni passati, interpretazione del ruolo e collocazione di alcune pedine, versatilità del modulo in fase di non possesso. Lupi pronti a rimodellarsi in una sorta di 4-2-2-2 in fase difensiva per togliere spazi e soluzioni alle iniziative avversarie, come nell'ultimo match contro il SudTirol.
Tecnica e rapidità, nel creare superiorità numerica e non dare punti di riferimento, ricercatezza e piede morbido in sede di rifinitura. Manuel Marras viene sfruttato un po' da esterno, un po' da trequartista, quest'ultima posizione occupata quando Tutino si accentra e forma un attacco a due con Forte alternando un tridente ampio (4-3-3) in un attacco stretto (4-3-1-2). Idriz Voca provato a più riprese nelle prime uscite da guastatore nel cuore del tridente del 4-2-3-1. Invece, da mezz'ala che copre in ampiezza la fase di non possesso ha dato riscontri decisamente più positivi.
Il sistematico ricorso alla costruzione dal basso, con Micai in versione playmaker aggiunto nella propria area di rigore, è una scelta indirizzata alla ricerca di più benefici nello sviluppo della manovra. Ad aiutare spesso i due centrali ed il portiere ci pensa Calò, che conferisce un plus in termini di pensiero, esecuzione e verticalità in sede di gioco da dietro. Soprattutto l'ex Genoa vive parecchio la partita tra i due difensori. Sistema che ricorda molto la Salida Lavolpiana. In fase di possesso, i terzini prendono molto campo, alzandosi fino alla linea degli attaccanti. Dando così la possibilità di giocare una palla diretta o comunque di far circolare il pallone più velocemente - con maggiori soluzioni - nella metà campo avversaria.
La fase di non possesso è quella da rivedere. Non sempre il Cosenza riesce ad andare in pressing con coesione. Per esempio, nell'ultimo confronto con il SudTirol, la formazione calabrese ha provato ad aggredire una volta alto, e con poche ma buone combinazioni il club di Bisoli è andato a far gol. Questa è una delle situazioni sulle quali il Palermo potrà costruire la sua partita, magari provando una manovra ragionata e costruita da dietro, per attirare l'avversario in pressione e colpirlo creando una superiorità numerica nella trequarti offensiva.
La squadra di Caserta alterna momenti di grande audacia a gestioni più conservative, dando priorità a densità ed attenzione nelle situazioni senza palla. Un altro grande limite del Cosenza è proprio il palleggio: non sempre riesce con grande ritmo la trama di gioco rossoblù. Contro la banda trascinata da Casiraghi, soprattutto nella ripresa, è stato sciorinato un calcio piuttosto piatto ed ordinario, come in occasione del match di Brescia. Qui Corini e il suo staff tecnico potranno individuare al meglio i punti sui quali aggredire la circolazione di palla avversaria per ripartire con spirito aggressivo e propositivo. Da adesso, si attende la parola del campo.
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