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Pergolizzi: “Corini avrà più responsabilità. Brunori top, ma al Palermo serve…”

Palermo
Le dichiarazioni rilasciate dall'ex allenatore del Palermo, Rosario Pergolizzi, in esclusiva alla redazione di Mediagol.it.
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Intervista realizzata da Nicolò Cilluffo

Carismatico, schietto e preparato. Attitudine a lavorare con i giovani e grande esperienza accumulata, prima, nelle quindici stagioni disputate da calciatore nei professionisti e, poi, nel corso della carriera da allenatore. AscoliBariEmpoli e Palermo alcuni dei club dove Rosario Pergolizzi ha lavorato tagliando traguardi importanti. Indimenticabile lo Scudetto vinto con la Primavera rosanero l'8 giugno 2009 e la vittoria undici anni dopo del Girone I di Serie D con il nuovo Palermo targato Dario Mirri. Uomo della rinascita rosanero che ha saputo trascinare fuori la sua squadra dal ginepraio del dilettantismo in un'annata indimenticabile anche per via della brusca interruzione a causa del Covid-19. Il nome dell'ex allenatore del Palermo è stato accostato negli ultimi giorni alla panchina della Vibonese che in queste ore sta valutando il profilo del tecnico palermitano (QUI I DETTAGLI).

In attesa di definire il suo futuro l'ex allenatore del Palermo ha concesso un'intervista esclusiva alla redazione di Mediagol.it. Tra le tante tematiche affrontate Pergolizzi si è soffermato su Eugenio Corini e sugli innesti che potrebbero essere ad hoc per la formazione siciliana. Ecco, di seguito, le sue dichiarazioni.

CORINI- "L'ho allenato quando ho preso il posto di Guidolin in prima squadra per quattro domeniche. Ritengo sia un ragazzo intelligente, ha dato tanto al Palermo. Nel calcio ci sarà sempre qualcuno che ti vorrà bene e qualcuno che ti vorrà male. Corini è l'allenatore del Palermo e se l'ha scelto una società come il City significa che ha più componenti positive rispetto a quelle negative. Posso permettermi di dire che se lo scorso anno c'è stata un pò di pazienza in più forse quest'anno anche Corini avrà più responsabilità e ansia di dover vincere. Il Palermo non potrà dire di giocare per i playoff ma dovrà giocare per fare un ottimo campionato".

INNESTI- "In Serie A c'è tecnica, fisicità e intelligenza tattica. In B c'è molto equilibrio, la differenza la fanno i particolari e l'esperienza dei giocatori. L'esperienza di chi ha vinto in campionati può fare la differenza. Lucioni e Ceccaroni potrebbero essere due giocatori importanti in tal senso. Per il Palermo lo scorso anno è stato di transizione. Una volta conosciuto il campionato sicuramente ci vorrà gente abituata a giocare per vincere con la giusta mentalità. Il Palermo lo scorso anno ha stentato dietro - afferma Pergolizzi - e il mio pensiero è che forse davanti occorre qualche giocatore diverso.Brunori si completa con tutti: è veloce, attacca la profondità e tecnicamente è molto bravo. Matteo sa lavorare bene con le difese, gli altri attaccanti hanno dato tanto ma in B per vincere servono calciatori da doppia cifra. Beruatto in pole per la corsia sinistra? È un buon giocatore, ha avuto la giusta esperienza e un ottimo allenatore come D'Angelo. È uno che riesce a difendere e a offendere nella stessa maniera, può fare al caso del Palermo. Bisognerà capire che tipo di modulo vorrà fare Corini. Partipilo? Giocatore con caratteristiche particolari. Tutino ad esempio - dichiara l'ex allenatore del Palermo - non nasce come attaccante da venti gol, ma come profilo da sfruttare anche da chi gli sta vicino. Partipilo ha caratteristiche particolari e andrebbe assemblato bene tatticamente all'interno di un gruppo. Non va preso un giocatore solo perché si chiama Pettinari o Partipilo ma bisogna considerare le caratteristiche del tuo sistema di gioco".

COSA MANCA AL PALERMO- "Il Palermo non aveva quella squadra che poteva aspirare alla Serie A. Sono riuscite nell'intento Genoa e Cagliari, forse non ci si aspettava questo salto dal Frosinone che aveva però in organico giovani importanti e una programmazione alle spalle. Il Parma per me è stata una delusione, così come Spal e Benevento che sono retrocesse. Piedi per terra prima di pensare alla Serie A, ci vuole tempo e programmazione. Ci sono professionisti all'interno del Palermo che tengono a fare bene. Serve umiltà, non conta dire di voler vincere ma conta farlo. Il Palermo sta lavorando bene e sono convinto che continuerà a fare bene".

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