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Palermo, ecco Vasic: origini serbe, exploit con Torrente e nuova sfida in Serie B

Palermo
Il Palermo ha virtualmente messo a segno il suo primo colpo a centrocampo dell'attuale sessione estiva di calciomercato: ecco Aljosa Vasic, talento consacratosi nel Padova che si appresta a vivere il suo primo anno in Serie B.
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di Anthony Massaro

La Jugoslavia era costituita da sei stati: Croazia, Serbia, Bosnia-Herzegovina, Macedonia, Montenegro Slovenia, più le province serbe del Kosovo e di Vojvodina. Negli anni Ottanta la morte di Tito, lo scioglimento dell’Unione Sovietica, il conseguente crollo del muro di Berlino e un improvviso squilibrio economico, diedero inizio alla decadenza dell'entità statale che amministrava la penisola balcanica. Infatti, di lì a poco, numerosi stati avrebbero dichiarato la propria indipendenza dalla Federazione Jugoslava. Poi lo scoppio del conflitto generale, che vide coinvolti in particolare croati, bosniaci e serbi.

Alla fine della guerra, nel 1995, si contavano 250.000 civili uccisi, tra i quali 16.000 bambini e oltre 3.000.000 di profughi. Tra quest'ultimi, era presente la coppia di genitori del prossimo acquisto del Palermo FC: Aljosa Vasic.  “Noi siamo serbiha dichiarato il giovane calciatore in una vecchia intervista – Papà, dopo 5 anni di guerra, è venuto in Italia nel 1997 per trovare lavoro e far crescere la nostra famiglia qui. Nel 1999 mio fratello è nato in Bosnia poi, dopo che nel 2000 loro tre si sono trasferiti definitivamente in Italia, nel 2002 sono nato io". Nello stesso anno in cui il piccolo Aljosa nasceva a Camposampiero, il club del capoluogo siciliano passava nelle mani di Maurizio Zamparini. Lui che di lì a poco avrebbe dato vita ad un'era contraddistinta da una vera e propria parata di stelle calcistiche.

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Nei risultati di maggior spicco ottenuti dalla compagine rosanero c'è lo zampino di giocatori provenienti dall'est dell'Europa. Basta spulciare negli ultimi organici dell'U.S. Città di Palermo prima del fallimento per trovare un cospicuo numero di calciatori riconducibili alle origini jugoslave di Vasic: da Janković a Jajalo, da Stevanovic a Trajkovski, passando per Budan, Uros Djurdjevic, Posavec, Milanovic ed il macedone Nestorovski. La lista prosegue con Ujkani, Struna, Rajković, Bicinovic, Kurtic e Andelkovic. Saric, Stulac e Devatek i più recenti, attualmente sotto contratto con il nuovo Palermo FC. Menzione speciale per Josip Ilicic: nel club, allora di proprietà di Zamparini, ha giocato tre stagioni a grandi livelli. Dal 2010 al 2013 ha incantato e scaldato i cuori del "Renzo Barbera" e non solo, con il suo mancino fatato, la grande fisicità e la classe d'alta aristocrazia calcistica.

Ridimensionamento del Padova e le prime uscite

Padova
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Le ultime stagioni del Padova Calcio sono state tribolate, intense e soprattutto difficili da mandare giù. Due sconfitte consecutive in finale playoff in Lega Pro (contro Alessandria e Palermo) sono stati bocconi amari, che restano impressi nella mente di chi, in terra patavina, il calcio lo segue per davvero. La società che vede in Massimiliano Mirabelli il polo manageriale, all'inizio della scorsa estate ha deciso di puntare sull'inevitabile ridimensionamento. Abbassamento dei costi, rivoluzione di buona parte dell'organico, partendo dai nomi più prestigiosi e maggiore spazio ai giovani del settore giovanile.

Nell'ultima stagione si è messo in mostra proprio Aljosa Vasic. Entrato nelle giovanili biancorosse a nove anni, Aljosa era ritenuto centravanti o seconda punta abile nell'inserirsi alle spalle del partner d'attacco. Quella versatilità mostrata fin dai primi tempi delle giovanili è stata inizialmente un limite per poi diventare il suo punto di forza. Nel campionato Beretti - sotto gli ordini di Grandini - giocò da regista in mezzo al campo. Poi il salto in prima squadra con Mandorlini a diciotto anni nel 2020: il nuovo allenatore del Cluj lo fece debuttare da titolare in occasione del secondo turno di Coppa Italia contro il Frosinone di Nesta. Il giocatore venne utilizzato da intermedio o da esterno al fianco di capitan Rolando, nel 4-2-3-1 con Soleri unica punta.

L'anno dopo con Pavanel come nuovo capo della guida tecnica (poi sostituito da Massimo Oddo nella seconda parte della stagione) Vasic racimolò solo dieci presenze. Il ventisei novembre del 2021 il "Corriere del Veneto"  apriva così la sue edizione sul Padova ed il suo talento italoserbo: "Ha rubato l’occhio a tutti, Aljosa Vasic. Settanta minuti di assoluta qualità in Coppa Italia contro la Viterbese, con numeri di chi ha il calcio nel sangue". Il prestito nel semestre successivo al Lecco, sempre in C, servì a masticare ulteriore terreno nel calcio dei grandi. Al suo arrivo in Lombardia: "Mi reputo un giocatore che dà tutto in campo. Uno che corre e mette sempre il massimo della grinta in campo. Poi, tecnicamente, ho sempre cercato di migliorare e penso di avere una base tecnica buona. Sono una mezz’ala che cerca di combinare tecnica, corsa e grinta".

L'inizio della stagione 2022-2023 è quello che coincide con la svolta nella carriera del talento nativo di Camposampiero. Bruno Caneo viene chiamato per sostituire Massimo Oddo dopo la disfatta di Palermo in finale playoff. Il nuovo allenatore aveva il compito di proporre un calcio sbarazzino declamato in verticale, propedeutico ad una progressiva valorizzazione di un organico decisamente più giovane, condito da nomi meno altisonanti rispetto alle precedenti gestioni. La nuova filosofia, combinata con l'infortunio di Kirwan ha convinto Caneo a offrire a Vasic una maglia da titolare in un ruolo inedito, per lui, come quello di esterno di centrocampo a tutta fascia. Ma se c'è una dote che contraddistingue il classe 2002 è proprio la duttilità. Per lui: diciassette presenze, un gol, tre assist e le luci della ribalta che si avvicinavano sempre di più. L'esonero del mister di Alghero e l'arrivo di Vincenzo Torrente a dicembre sulla panchina del Padova, aprì la porta alla reale consacrazione del giovane italoserbo.

Palermo, ecco Vasic: origini serbe, exploit con Torrente e nuova sfida in Serie B- immagine 5

Con il tecnico oggi ancora in biancoscudato, Aljosa Vasic guadagna terreno nelle gerarchie fino a raggiungere una meritata consacrazione che gli vale la chiamata del Palermo in Serie B.  Nessun centrocampista ha segnato quanto lui nel girone A (otto gol), così come nessun ventenne (nemmeno chi fa l'attaccante di mestiere) ha eguagliato il suo bottino di reti. Ad aspettarlo, adesso, c'è il City Football Group, la cadetteria ed il popolo rosanero.

Il classe ‘02 che firmerà per il Palermo gioca da uomo versatile. Nella sua breve carriera ha già ricoperto diversi ruoli: dal centravanti alla seconda punta, dall'esterno di centrocampo al regista fino al trequartista e la mezz'ala. Domenico Torrente è colui che ha concretamente contribuito al processo di formazione e crescita di quello che può essere virtualmente definito come nuovo calciatore rosanero. Ne aveva parlato così dopo una vittoria sul Novara la scorsa stagione: "Vasic? È il mio Tardelli, inserimenti, gioco aereo, assist..."

Mentre il gioiellino serbo, sul finale della scorsa stagione, aveva parlato così ai microfoni de "La Casa di C" della possibilità di avanzare di categoria: “Sono giovane e l’adattamento in queste categorie richiede tempo, ma sono anche curioso. So che il livello è alto ma io per com’è andata quest’anno ci credo, e ci credevo anche prima. Ho capito che posso fare male, io mi sento pronto. Non ho pensieri, non ho problemi. Non voglio dire che posso giocare subito ma posso adattarmi in meno tempo rispetto a quello che ci vuole normalmente perché comunque sono duttile, posso fare tante cose. Atleticamente, allenato a quei livelli, chissà che margine ho. È quello che mi incuriosisce.” 

In Serie B le qualità di Vasic potranno emergere e risultare impattanti, specie se riuscirà a entrare nei meccanismi tattici di Corini. Gli acquisti di qualità non devono per forza fare rumore, è sufficiente che brillino al momento giusto. Al Padova è bastato dargli fiducia: non ha deluso.

 

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