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Di Cicco: “City ha forza enorme, Corini mi è piaciuto. Palermo prova ad andare in A”

Palermo
Le dichiarazioni rilasciate da Mauro Di Cicco, ex difensore che ha indossato la maglia del Palermo dal 1976 al 1984.
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"Il prossimo campionato sarà più duro dell’anno scorso, perché ci sarà la responsabilità di provare ad andare in A, ma il Palermo ha dietro di sé una forza enorme e deve crederci", così l'ex rosanero Mauro Di Cicco sulle colonne del noto quotidiano "La Repubblica-Palermo". Bandiera del periodo a cavallo fra anni settanta e anni ottanta, otto campionati di Serie B disputati a Palermo e una finale di Coppa Italia persa contro la Juventus. Di Cicco ha anche allenato la Primavera rosanero nella stagione agonistica 2000-2001, collezionando due esperienze sulla panchina del club di viale del Fante da secondo di Bortolo Mutti. Ecco, di seguito, le sue dichiarazioni.

"Il City ha una forza enorme e se ci credi e ti lasci trascinare puoi solo arrivare in alto. Ma non bisogna pensare che sarà tutto facile. In B c’è sempre una squadra che ti sorprende e poi 4-5, tra cui il Palermo, che sono le più attrezzate. Quel che è certo è che arriveranno uomini giusti per lottare per la promozione. L’acquisto di Lucioni dà esperienza e la guida che è mancata alla difesa. Con un buon mediano si formerebbe la spina verticale, che dal portiere Pigliacelli e Lucioni arriva sino a Brunori", afferma Di Cicco.

Su Corini: "Mi è piaciuto, perché è stato un inizio difficile e a gennaio ha trovato la quadra e poteva arrivare ai play-off. Del resto se l’è giocata con Cagliari, Bari e Genoa e ha sofferto con le piccole perché mancava l’esperienza in difesa. Però potrebbe esprimere un gioco più offensivo, soprattutto sulle fasce".

La mancata Serie A da calciatore del Palermo: "È il più grande rammarico. Ogni anno, fino ad aprile, eravamo spesso ai primi posti, ma poi crollavamo. Ma avevamo una grande squadra. Ricordo Montesano, un dribblomane pazzoide, nel senso che pochi saltavano l’uomo come lui. Poi giocatori come Gianni De Rosa e Vito Chimenti, due attaccanti che nella mente di un difensore davano la sensazione di potere segnare in qualsiasi momento e ti davano forza e coraggio".

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