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VERSO PALERMO-SPAL

Palermo, al Barbera torna Oddo: dal Pescara fino alla finale playoff con il Padova

Spal
Il match di Serie B tra Palermo e Spal è in programma allo stadio 'Renzo Barbera' sabato sei maggio alle ore 16.15
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di Anthony Massaro

"Innanzitutto ringrazio la proprietà e la dirigenza per avermi scelto tra tanti allenatori disponibili, ne sono felice ed orgoglioso. L'unica promessa che posso fare è che metterò il massimo impegno ogni giorno. Se ho scelto di accettare questa sfida è perché ci credo e sono pronto a mettere in campo tutte le mie energie fisiche e mentali. Arrivo in una realtà in questo momento oggettivamente in difficoltàma bisogna cercare di limare i difetti di questa squadra e voglio farlo portando avanti le mie idee"

Ha scelto di presentarsi così al mondo Spal Massimo Oddo, terzo allenatore della stagione biancazzurra, arrivato lo scorso 14 febbraio. Tecnico coraggioso, che ha deciso di accettare, senza probabilmente, la sfida più difficile della sua carriera. Raccogliere una squadra al terzultimo posto in Serie B, reduce da ben due cambi in panchina e con una piazza alle spalle ampiamente delusa. Sono missioni difficili a cui aderire, ma il mister nativo di Pescara non è scappato. Bensì ha deciso di affrontare la scalata e continuerà a farlo, con personalità, audacia e carisma, a tre giornate dalla fine della regular season.

Oggi la compagine emiliana è addirittura penultima, con trentacinque punti totalizzati, a meno tre lunghezze di distanza dalla zona playout e contemporaneamente dalla salvezza diretta. Dunque, il conseguimento dell'obiettivo, passa per larghi tratti dalla sfida del 'Renzo Barbera' - in programma sabato sei maggio alle ore 16.15 - contro il Palermo di Eugenio Corini.

milan

L'esperienza da allenatore di Massimo Oddo inizia nell'estate del 2013. Dopo una breve trafila, durata circa due anni, tra il settore giovanile del Genoa e l'under 19 del Pescara, ecco il debutto tra i professionisti. La prima panchina sarà proprio quella del 'Delfino' all'ultima giornata del campionato di Serie B 2014/2015. L'ex calciatore di Milan e Lecce, subentrò a Marco Baroni con l'intento di risollevare una squadra che alla 42a giornata rischiava di non partecipare i playoff. Obiettivo propedeutico che conta il ritorno nel grande calcio. Lo scontro diretto con il Livorno se lo aggiudicò il Pescara con un netto 3-0, consolidando così il settimo posto.

La compagine del patron Sebastiani con Oddo alla guida si dimostrò squadra vera, nell'accezione più virtuosa e corale del termine. Tre vittorie e tre pareggi, nelle sue prime sei partite da tecnico di una prima squadra. Il suo 'Delfino' riuscì ad eliminare il Perugia prima ed il quotato Vicenza poi, accompagnando meritatamente Melchiorri e compagni alla tanto agognata doppia finale playoff contro il Bologna di Delio Rossi, principale candidata alla promozione finale.

Nonostante la filosofia marcatamente audace e propositiva che si tradusse in maniera piuttosto chiara sul terreno di gioco, quel Pescara non andò oltre il doppio pareggio con gli emiliani, che si presero la Serie A dopo un solo anno di cadetteria.

Cagliari

Nonostante il mancato salto di categoria, la società del club biancazzurro decise di confermare Massimo Oddo in panchina. «Era scontata la riconferma di mister Oddo anche per il ritrovato entusiasmo della squadra e della gente: i ragazzi hanno bisogno di sentire il pubblico dalla loro parte come “dodicesimo uomo” in campo. Nel confermare il mister, gli ho detto: senza la Serie A non sei nessuno, quindi ora la palla passa a lui e ai suoi ragazzi». Disse il patron Sebastiani cinque giorni dopo la delusione contro il Bologna.

La stagione 2015/2016 fu indimenticabile per tutto l'ambiente. Persi pezzi pregiati come Melchiorri, Politano e Bjarnason, il direttore sportivo Giuseppe Pavone inserì in seno alla rosa guidata dal tecnico classe 1976 giocatori dalle prospettive assicurate. Da Valerio Verre a Gianluca Lapadula, passando per Zampano e Rolando Mandragora.

Quel Pescara si piazzò quarto in campionato, con 72 punti totalizzati. Quest'ultimi caratterizzati da ventuno vittorie, nove pareggi e dodici sconfitte. La squadra di Oddo marcò la bellezza di 69 reti, la seconda più prolifica della categoria alle spalle del Cagliari capolista. In copertina il bomber Lapadula: 44 presenze - 30 gol e 12 assist per l'italoperuviano prelevato dal Parma dopo una buona stagione in Lega Pro in prestito al Teramo.

Si è partiti dai numeri per esplicare i concetti:  i tasselli fondanti del mosaico coniato da Oddo furono la mentalità ed il coraggio. Quella squadra aggrediva fisiologicamente partita ed avversario con l'unico intento di imporre ritmo, dinamiche e gioco alla contendente di turno. Filosofia offensiva di calcio che gli permise di aggiudicarsi con merito la vittoria dei playoff persi l'anno prima in finale. Dall'aprile 2016 fino alla finale di ritorno del 'Provinciale' contro il Trapani, la formazione abruzzese totalizzò 13 risultati utili e consecutivi, mai una sconfitta. La vittoria dell'andata, all'Adriatico' aveva già ipotecato il salto di categoria. Il pareggio, al secondo del doppio confronto con i siciliani, regalò il giusto premio come la Serie A ad una piazza prestigiosa come Pescara.

Palermo, al Barbera torna Oddo: dal Pescara fino alla finale playoff con il Padova- immagine 4

L'esperienza in massima serie non fu benevola con Oddo e tutta la società biancazzurra.  Il Pescara, in pratica, dopo aver totalizzato quattro punti in due gare non si è quasi più mosso. Chiudendo la stagione all'ultimissimo posto e diventando, tecnicamente e numeri alla mano, la peggior squadra della Serie A a venti squadre. 18 punti racimolati, un paio di vittorie sul campo più quella a tavolino di Reggio Emilia, una serie di batoste quasi infinita. Senza il caso Ragusa, i punti finali sarebbero appena 15:Nnessuno mai è riuscito a far peggio. Il calvario calcistico per l'ex calciatore del Milan terminò con qualche mese d'anticipo. Di fatto dopo aver rimediato sei sconfitte consecutive, Oddo venne esonerato alla 24a giornata per lasciare spazio a Zdenek Zeman, che comunque non riuscì a salvare la squadra.

Quel Pescara pagava oggettivamente un organico povero, acerbo, incompleto. Non conforme agli standard della categoria. A differenza del trionfo in cadetteria, nella stagione 2016/2017 non si è visto quasi nulla dell'anno precedente: mai un' impetuosa trasposizione delle idee predicate in settimana sul manto erboso da Oddo. il quale fu inevitabilmente sollevato dall'incarico a febbraio dalla società che lo ha lanciato nel grande calcio, per quanto concerne la seconda vita professionale da allenatore dopo i trionfi da calciatore.

Udinese

La seconda esperienza di Massimo Oddo in Serie A partirà nel novembre del 2017. L'ex tecnico del Pescara subentrò a Luigi Delneri sulla panchina bianconera dell'Udinese, dopo 13 partite, caratterizzate da cinque vittorie e otto sconfitte che totalizzarono 15 punti in classifica.

Oddo con l'Udinese ha deciso di ribaltare le proprie convinzioni, abbandonando ben presto l’idea di una difesa a quattro e puntando decisamente su un 3-5-2 chiamato a garantire la necessaria solidità in fase passiva, attraverso una mirata occupazione degli spazi e un abbassamento progressivo del baricentro per creare densità sul lato forte. Un pragmatismo figlio della rapida comprensione delle caratteristiche del gruppo di giocatori a disposizione. Su tutti Jankto e Lasagna, abilissimi in ripartenza a campo aperto.

La partenza sarà ottima nelle prime 11 partite: sei vittorie (di cui cinque consecutive), tre pareggi e sole due sconfitte contro Lazio e Napoli (all'esordio). Poi il buio: zero punti in undici partite disputate. Solo tremendi ko, difficili da mandare giù, che costarono la panchina friulana a Massimo Oddo. Esonero arrivato subito dopo la partita persa in casa contro il Crotone. A portare la nave in porto ci pensò Igor Tudor nelle restanti quattro giornate di campionato.

Palermo, al Barbera torna Oddo: dal Pescara fino alla finale playoff con il Padova- immagine 6

 

 

 

 

 

L'esperienza di Crotone per Oddo sarà ancora più complicata rispetto a quella di Udine. Subentrato a Giovanni Stroppa sulla panchina calabrese in Serie B, l'allenatore abruzzese trovò una squadra reduce da un inizio di stagione difficile. Caratterizzato da sole tre vittorie, due pareggi e ben quattro sconfitte. Ritenute troppe per una compagine retrocessa dalla massima serie.

Nonostante questo, il club rossoblù anche con l'ex Pescara non uscì dalla crisi di risultati, peggiorando ulteriormente la sua posizione di classifica. Ritrovandosi a dicembre nei bassi fondi della graduatoria, in seguito ad una striscia negativa di sette partite senza vittoria. Numeri ancora più allarmanti quelli dei gol fatti: solo tre, al cospetto dei dodici subiti. Il tutto culminato dalla rassegna delle dimissioni di Oddo dopo neanche due mesi di lavoro.

Padova

Al Perugia Massimo Oddo nel 2019 riavrà la possibilità di ripartire da un ritiro estivo, con la possibilità di programmare ed organizzare con società e squadra la stagione. Inoltre, da tenere in considerazione il must dell'obiettivo promozione, richiesto fortemente dal club a  tutto il comparto tecnico e manageriale.

Quello che succederà al 'Grifo' sarà completamente l'opposto! Le prime diciannove sfide di Serie B condotte in panchina dal mister ex Udinese saranno discrete: sette vittorie, sei pareggi, sei sconfitte, 27 punti totalizzati ed un piazzamento playoff al giro di boa, che comunque costerà la panchina al mister abruzzese. Nonostante l'esonero, il subentro di Serse Cosmi in casa umbra non portò gli effetti sperati, condannando la squadra ad una posizione di classifica oggettivamente ancor più precaria.

Dieci gare disputate: ben dieci ko rimediati, tre pari e soli due miseri successi. Numeri da pelle d'oca che riportarono Oddo alla guida dei biancorossi per un finale di stagione che si rivelerà disastroso. Tre gare restanti nella regular season, due perse ed una sola vinta. Poi il doppio confronto ai playout con il Pescara, uscito vincente ai calci di rigore al termine del match di ritorno. L'annata terminerà con la rivoluzione all'interno del Perugia e l'inevitabile separazione con l'ex calciatore del Milan, il quale non riuscì ad evitare la retrocessione in Lega Pro nonostante impegno e numerose energie profuse.

Palermo, al Barbera torna Oddo: dal Pescara fino alla finale playoff con il Padova- immagine 8

Il ritorno a Pescara nel 2020 non portò gli effetti sperati. Terminato il lavoro a Perugia, Massimo Oddo decise di accettare la proposta del suo ex club, quello con cui è divenuto grande anche da tecnico.

Ma l'inizio comprometterà tutto il resto: nove partite, sette sconfitte, un pareggio e una sola vittoria. Numeri che inevitabilmente portarono la dirigenza biancazzurra ad interrompere sul nascere l'Oddo 2.0 all'Adriatico'. Quella 20/21 sarà l'ultima stagione del 'Delfino' in Serie B, con la retrocessione finale passata dalle gestioni in panchina di Roberto Breda prima e Gianluca Grassadonia poi.

 

Spal

Il Padova sarà l'ultima tappa di Massimo Oddo prima di quella ferrarese, nella quale è ancora oggi impegnato. Rimasto libero e scottato dall'ennesima esperienza deludente in cadetteria, il tecnico abruzzese ha deciso di scendere di categoria e tuffarsi nell'esperienza patavina, accettando la proposta del direttore sportivo Massimiliano Mirabelli in Serie C.

Subentrato a Massimo Pavanel, l'ex Pescara ricevette il compito di prendere in mano una squadra con 59 punti in classifica e un rendimento nelle ultime otto partite fatto di 6 vittorie e 2 pareggi. Dunque, un percorso in crescendo dopo tanti alti e bassi, nel quale era più facile sbagliare che fare bene. Nonostante questo, Oddo riuscì a conferire un'identità tangibile, indole propositiva, impianto di gioco audace e brillante al club biancoscudato.

Con il suo buon calcio, portò i veneti a giocarsi il girone A di Lega Pro fino alla fine con il SudTirol, squadra poi divenuta campione. Vinse comunque la Coppa Italia di Serie C proprio contro i bolzanini, di misura, con il gol decisivo di Enej Jelenic su punizione.

Piazzatosi secondo in campionato, il Padova dovette passare dai playoff per giocarsi la promozione in Serie B.

Palermo, al Barbera torna Oddo: dal Pescara fino alla finale playoff con il Padova- immagine 10

Il percorso del club veneto ai playoff cominciò dal secondo turno della fase nazionale contro la Juventus Under 23. La gara d'andata si concluse con un tirato 0-1 in favore dei veneti, firmato dal solito Chiricò. Nella partita di ritorno all'Euganeo, i giovani bianconeri allenati da Lamberto Zauli misero in seria difficoltà i biancoscudati, portandosi in vantaggio nella prima frazione di gara. Con i risultati speculari, grazie al miglior piazzamento fu la squadra di Oddo a strappare il ticket per le final four. Big match in semifinale del minitorneo contro il Catanzaro, con uno 0-0 al "Ceravolo" che rimandò il discorso qualificazione alla gara di ritorno dove i calabresi si portarono in vantaggio nel primo tempo, subendo però una rimonta nei minuti finali con il calcio di punizione decisivo di Chiricò.

La doppia finale playoff sarà epica tra i rosanero di Baldini e la quotata compagine biancoscudata. Nel match di andata, nonostante una buona dose di calcio propositivo proposto da Ceravolo e compagni sul terreno di gioco dell'Euganeo', fu il Palermo a spuntarla con il gol ad inizio gara di Roberto Floriano. Al ritorno, invece, in un Barbera straripante di pubblico ed entusiasmo, il rigore di Brunori spegnerà i sogni di gloria dei patavini, condannati alla permanenza in Lega Pro ancora una volta.

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Sarà conseguenziale l'addio di Massimo Oddo dal Padova. Nel suo bilancio personale, l'ex calciatore di Milan e Lecce, annovera come statisticamente negativa la trasferta del 'Renzo Barbera': la stessa che il destino ha propinato per lui, questa volta in altre vesti, quelle di tecnico della Spal. In questo caso le ambizioni sono diverse: la salvezza per la società emiliana è una priorità assoluta,  la sfida in terra siciliana vale più di semplici tre punti. Oddo lo sa bene e questa volta si preoccuperà che la sua squadra non sbagli contro il Palermo che si gioca le residue chances di agganciare in extremis la zona playoff.

 

 

 

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