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NUOVO PALERMO, IL PIANO TRIENNALE DI MIRRI RACCONTATO IN 8 SCHEDE

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1.0 ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DELLA PRIMA SQUADRA E DEI RELATIVI OBIETTIVI TECNICO-AGONISTICI, IVI INCLUSA LA STRATEGIA PER IL RITORNO NELLE SERIE SUPERIORI (SERIE C, SERIE B, SERIE A) NEL PIÙ BREVE TEMPO POSSIBILE.

L’organizzazione del nuovo Palermo sarà fondata su una classe dirigente forte, fatta da imprenditori-tifosi e manager appassionati. Senza alcuna subalternità rispetto a ingerenze finanziarie incontrollabili da parte di investitori esterni, già impegnati in altri progetti societari. Collaborazione ma nessun cordone ombelicale con società calcistiche di altre categorie, nessun padrone da compiacere: solo l’impegno nella generazione e valorizzazione di risorse del territorio, che proprio nel territorio vengono investite in un circuito virtuoso di creazione di valore per tutti.

È prevista una nuova e snella organizzazione del modello societario, necessaria per rendere efficienti i processi societari con il dichiarato obiettivo di puntare su ricavi certi da consolidare anno dopo anno. Per questo la funzione amministrativa-finanziaria e di controllo sarà esercitata da un team di persone qualificate che si pongano come garanti nei confronti degli stakeholder bancari e finanziari.

Il modello di sviluppo si propone una crescita continua della competitività della squadra al fine di raggiungere traguardi sportivi sempre più prestigiosi. Saranno funzionali partnership commerciali strutturate e nuove forme di business che permettano di far crescere, di pari passo, le ambizioni calcistiche e i ricavi puntando ad un ciclo positivo.

Il piano triennale mira a uno scatto di categoria per ogni stagione, dunque il tempo minimo per portare la squadra a disputare una stagione in serie D, una in serie C e una in serie B. Il business plan dunque tiene conto di tale ipotesi di sviluppo, sicuramente a portata di mano, nonostante l’alto tasso di imprevedibilità soprattutto della serie C, in cui la competizione è notoriamente più ostica, con sole tre squadre su 60, nei tre gironi, direttamente promosse in serie B.

L’obiettivo concreto, alla fine del triennio, è il ritorno del Palermo in Serie A, con un piano di investimenti costante e crescente, adeguato di stagione in stagione alle aspirazioni della squadra e al livello qualitativo degli avversari.

La strategia prevede grande attenzione alla fase di scouting, perennemente attiva su tutto il territorio nazionale e coordinata da un direttore sportivo insieme a una rete di osservatori attivi nei campi di calcio italiani e nelle piattaforme digitali di monitoraggio dei giovani giocatori più talentuosi.

Lo staff della prima squadra sarà composto, in ossequio ai regolamenti federali vigenti, da personale abilitato, organizzato in un team tecnico così strutturato: al vertice l’allenatore responsabile, seguito dall’allenatore in seconda, un preparatore atletico, un allenatore dei portieri e uno staff sanitario. Quest’ultimo farà capo al medico sociale specializzato in medicina dello sport e con comprovata esperienza nel settore agonistico, insieme a due fisioterapisti e uno specialista dell’alimentazione in collaborazione con le facoltà di Medicina e di Scienze Motorie dell’Università degli Studi di Palermo.

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