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Bovo-Mediagol: “Pato, il giallo e la finale di Coppa Italia in tribuna. Mio Palermo era unico. Zamparini, Foschi e le navi al porto…”

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Vigilia della finale? Il mister è sempre stato un grande lavoratore sul campo e aveva una squadra totalmente proprie mani, qualsiasi cosa ci proponesse eravamo sempre dalla sua parte. La squadra era consapevole di potersi giocare alla pari la finale, lo avevamo dimostrato in campionato. Arrivammo a questo impegno con qualche assenza e quindi il rimpianto è quello di non essercela potuta giocare al 100% delle nostre possibilità, di fronte avevamo una squadra più forte di noi. Ricordo che siamo stati tutti in ritiro a Roma, poi andai allo stadio con alcuni amici in tribuna Monte Mario. Uno stadio che conosco bene perchè ci sono cresciuto, poi ricordo la discesa in campo a fine gara per la premiazione pieno di amarezza per la sconfitta. C'erano tanti giovani forti in quella squadra, ma la grossa qualità era anche quella di avere un gruppo storico con giocatori di straordinaria esperienza e qualità, come Miccoli e Liverani. Gente che era più che brava sia in campo che fuori, poi c'erano giocatori importanti, leader sui 28 anni anche nel giro della Nazionale (Balzaretti, Nocerino, Migliaccio, Cassani). Eravamo lo zoccolo duro, sapevamo stare nello spogliatoio e si venne a creare un gruppo straordinario: il giusto mix che permise di creare la gusta empatia nella rosa. Ognuno sapeva quello che doveva fare perchè ci conoscevamo davvero bene, passato tanto tempo tra di noi e ricordo che era bello tutto: sia stare in campo sia allenarsi. In città si era creato un ambiente magnifico, giocare al "Barbera" era davvero giocare in casa.".

Sfoglia le schede per leggere l'intervista esclusiva concessa da Cesare Bovo alla redazione di Mediagol.it...

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