Il Brescia è retrocesso in Serie C: cinque cambi in panchina, quaranta punti totalizzati e sedicesimo posto raggiunto nella regular season. Quest'ultima si era conclusa con il pari in rimonta di Palermo, figlio di un secondo tempo gagliardo e brillante da parte degli uomini di Gastaldello. Scenario pareva costituire una svolta fondamentale in chiave salvezza. Poi il doppio playout con il Cosenza, culminato con il colpo di testa di Meroni e l'invasione di campo degli ultras biancazzurri, inferociti per il ritorno in Lega Pro dopo trentotto anni dall'ultima volta.
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Brescia, casting allenatore: Caserta e Alvini in pole, riavviati colloqui con Baldini
Nonostante le problematiche societarie di varia matrice e la stagione travagliata, Massimo Cellino non sembra affatto disposto a cedere la società lombarda. Anzi, ne ha già avviato la programmazione sportiva futura: ufficializzando il nuovo direttore sportivo, Renzo Castagnini. Il patron dopo gli addii di Perinetti e Gastaldello avrebbe individuato nel tandem tecnico manageriale Baldini-Castagnini quello ideale por ripartire con entusiasmo, a prescindere dalla categoria di pertinenza. Se il polo manageriale nativo di Reggello ha subito accettato la proposta, è proprio Silvio a non voler tornare a Brescia. Diniego che pareva definitivo quello del condottiero in panchina del Palermo che conquistò trionfalmente la promozione in B nella stagione 2021-2022, che avrebbe piena contezza di non potere trovare equilibrio e sinergia nel rapporto con un presidente vulcanico e spesso ingerente come il patron sardo, sia in sede di calciomercato sia di gestione tecnica.
Occhio alle variabili. Secondo quanto riportato da BresciaIngol: "Il direttore generale Luigi Micheli, intanto, nel week-end dopo essere tornato a Carrara, come fa sempre nei fine settimana, si è incontrato a Massa con Silvio Baldini comunicandogli che il Brescia lo aspetta e sarebbe addirittura pronto a fargli firmare un contratto triennale. Baldini però vuole garanzie tecniche (almeno 3-4 giocatori che ha già avuto a Palermo) e ambientali ovvero di poter lavorare in autonomia senza che Cellino entri nelle scelte. E proprio per questo motivo risulta difficile che Baldini ci ripensi dopo il secco “no” già fatto pervenire due settimane fa all’uomo di Cagliari." Chiosa il noto quotidiano lombardo. Restano come valide alternative quelle di Fabio Caserta e Massimiliano Alvini.
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