Dopo la festa promozione, con la Serie B riconquistata dopo 50 anni, la beffa. Nella giornata di martedì, la corsa contro il tempo. Il Lecco ha presentato tutti i documenti necessari per l'iscrizione al prossimo campionato cadetto, salvo uno: l'indicazione dello stadio dove disputare le gare interne. Perché il "Rigamonti-Ceppi" non è a norma. Il club lombardo, dunque, ha dovuto indicare un altro impianto. Lo stadio individuato è stato in extremis l'Euganeo di Padova. Tuttavia, al momento dell'iscrizione, il Lecco aveva ricevuto soltanto l'ok da parte del Comune e del Padova Calcio, ma non quello del Prefetto di Padova, arrivato solo ieri. Per questo motivo, l'iscrizione non può essere accettata, con la Lega che non ammette deroghe di alcun tipo.
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Serie B, è guerra Brescia-Lecco: la richiesta di Cellino, Di Nunno prepara il ricorso
Regolamento alla mano, se l'esclusione sarà confermata (è un caso senza precedenti in B), la prima squadra a beneficiare del ripescaggio sarà il Brescia. Secondo quanto riportato da "Bresciaingol", Massimo Cellino sarebbe costantemente in contatto con i vertici dello sport e del calcio (Abodi, Malagò, Gravina e Balata) e starebbe facendo pressione affinché già dalla riunione di domani della Lega di B venga ufficializzata l'esclusione del Lecco. Il patron delle Rondinelle, infatti, non vorrebbe aspettare né la sentenza della Covisoc, che arriverà il 30 giugno, né quella del Consiglio Federale del prossimo 7 luglio. Tuttavia, anche il numero uno del Lecco Paolo Di Nunno sarebbe già pronto, con i suoi legali, a presentare ricorso immediato in caso di estromissione, promettendo una dura battaglia legale che potrebbe far slittare l'inizio del prossimo torneo. Al suo fianco anche l'avvocato Eduardo Chiacchio.
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