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Palermo, riecco Marino: sogno rosa infranto nel 2019 e obiettivo playoff a Bari

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Sono passate tredici partite da quando PasqualeMarino ha preso in mano il Bari della famiglia De Laurentiis, su scelta specifica del direttore Polito, che il giorno della presentazione in sala stampa l'ha presentato così: "La scelta di mister Marino mi riempie di soddisfazione. Questa squadra ha bisogno di concetti diversi, ho voluto portare un allenatore che insegna calcio". Parole che lasciano intendere massima stima e grande fiducia, da parte di chi rappresenta il polo manageriale di una società storica come quella biancorossa. Considerazioni e aspettative che per il momento non stanno pagando sul campo come nei programmi, non solo per colpe del tecnico di origini marsalesi. Anzi, l'ex Catania e Pescara tra le altre, ha come prima cosa dato alla squadra un'idea di calcio propositiva, nel tentativo di divertire il pubblico e valorizzare al massimo l'organico. In secondo luogo, ci sono le vittorie, che rappresentano il principale obiettivo di tutte le squadre. E per sua fortuna, il Bari qualche partita è riuscita anche a portarla a casa. I successi al momento sono quattro, come le sconfitte. Cinque, invece i pareggi rimediati dalla formazione pugliese dall'avvento di Marino.

Uno a uno con il Modena, i successi su Brescia e Ascoli ed il pirotecnico tre a tre in casa della Feralpisalò, rappresentano il primo poker di partite da non buttare via. Dolorose le sconfitte al cospetto di Venezia e Lecco, ossigeno per la graduatoria il due a uno al SudTirol. Sfortunato e convincente sul piano prestazionale il ko di La Spezia, miseri punticini a cui aggrapparsi i pareggi contro Cosenza e Sampdoria. Poi la sosta e la ripresa nel 2024 che ha portato in dote un successo che ha fatto da provvidenziale psicotonico sulla Ternana, un due a due tra le mura dell'Ascoli ed il brutto e pesante passo falso, al San Nicola, con la Reggiana di Nesta. Quest'ultima vittoriosa per due reti a zero, nell'ultimo turno di campionato.

Marino, in questa sua prima parte avventura biancorossa, ha tentato più o meno di adattare la sua idea di calcio alle caratteristiche di questa squadra. Ha provato più di un sistema di gioco, oltre al consueto 4-3-3 che gli ha caratterizzato una carriera intera. Il classe 1962 ha puntato per alcune gare anche sulla difesa tre, senza trovare grandissimi riscontri. In fin dei conti i gol subiti dal Bari sono stati diciassette, mentre quelli fatti quindici. Dati che in maniera inequivocabile parlano di una compagine che vive una sorta di limbo tra le due fasi. Equilibri, manovra e ritmo sono tutte situazioni perfettibili e migliorabili. Serve solo capire il margine che la guida tecnica ha per riuscire nel suo intento.

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