Bari-SudTirol, Marino: “Le mie dimissioni? Ecco la verità. Ritiro non era punizione”

Pasquale Marino, tecnico del Bari, ha tenuto una conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il SudTirol. I biancorossi sono reduci da due sconfitte consecutive contro Venezia e Lecco. Di seguito le sue dichiarazioni:

"Dopo la partita abbiamo valutato di poter andare in ritiro, non deve esser inteso come una punizione ma serve per suscitare un senso della responsabilità del momento, per stare insieme e cercare di capire cosa possiamo fare di più. Non fa piacere a nessuno stare lontano dalla famiglia, ma era necessario per preparare una partita importantissima. Ho visto senso di responsabilità nei ragazzi, bisogna tirare fuori qualcosa in più. Le attese sono sempre alte, perché il Bari deve pensare di essere più forte delle altre. In questo momento non lo siamo, siamo una squadra normale. Avere l'attitudine a giocare sempre per novanta minuti è difficile anche per le squadre di testa, dobbiamo avere consapevolezza che serve fare molto di più. Bisogna migliorare, fare possesso serve per arrivare a concludere di più negli ultimi metri, ci stiamo lavorando".

SULLE SUE PRESUNTE DIMISSIONI - "Sia dopo le vittorie che dopo le sconfitte parliamo e ci confrontiamo con direttore e presidente. Altro non c'è, se mi fossi voluto dimettere l'avrei saputo, qualcuno è entrato nella mia testa (ride, ndr). Chi vede questa squadra allenarsi può dire che non ci siamo mai tirati indietro, la voglia c'è sempre stata anche se ora bisogna fare qualcosa in più".

SU SIBILLI - "Sibilli nel ruolo di punta? È una delle opzioni, bisogna scegliere fra alcuni calciatori. A prescindere da chi giocherà serve che il gruppo si compatti, in questi giorni ho visto tanta voglia, dobbiamo portare in partita quello che stiamo facendo in allenamento. prescindere da chi sarà il centravanti, per questo tipo di partita servono giocatori che non diano riferimenti creando spazi per gli inserimenti. Il momento è quello che è, sapevamo che perdendo due sfide di seguito ci sarebbero state più pressioni".

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