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Palermo in Serie B: un danno da 40 milioni di euro

Maurizio Zamparini e Paul Baccaglini

Nei conti del Palermo si prevede un'emorragia dovuta alla retrocessione del club in Serie B: tra diritti tv, sponsor, botteghino e svalutazione dell'organico, si stimano 40 milioni di perdite.

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Cosa sarà del Palermo Calcio? Una domanda che si pongono tutti i tifosi rosanero, spettatori in queste settimane di uno "spettacolo" che avrebbero preferito non guardare.

La squadra di Bortoluzzi ha ottenuto, giusto tre giorni fa, la sentenza da parte dell'aritmetica: dopo tre anni, i colori rosanero saranno nuovamente in Serie B. Si ripartirà dalla cadetteria, sì, ma con quale proprietà? Il comunicato diramato nella giornata di lunedì sembrava aver lanciato un allarme (clicca qui), poi le parole distensive di Maurizio Zamparini che però attende sempre le mosse di Paul Baccaglini. L'ex Iena, tramite la YW & F Global Limited dovrà rilevare il club di viale del Fante, ad oggi in mano a Maurizio Zamparini.

Gli ultimi passaggi di una trattativa che dura da mesi si stanno svolgendo a Londra, dove si stanno anche stimando le perdite che il Palermo subirà retrocedendo in Serie B. Danni non indifferenti che vengono quest'oggi dal 'Giornale di Sicilia': si parla di perdite per 40 milioni di euro circa. Le principali voci che determineranno tali debiti sono: diritti televisivi, sponsor pubblicitari e botteghino. Un danno cui si farà fronte innanzitutto coi 25 milioni di euro di paracadute, quindi con cessioni sul mercato (difficile anche qui capire quali siano i calciatori che possano fruttare milioni al Palermo, specialmente se l'obiettivo è di riconfermare Andrea Rispoli e Ilija Nestorovski, uniche note liete della stagione, ndr) e tramite l'intervento della nuova proprietà, consapevole di dover rimpinguare le casse di una società che negli ultimi due anni ha chiuso il bilancio in pari grazie all'attività straordinaria: nel 2015 l'ancora di salvezza è stata rappresentata dalla cessione di Paulo Dybala alla Juventus per 32 milioni di euro più bonus; nel 2016, invece, dalla cessione del marchio Palermo a una società con sede in Lussemburgo, qui i dettagli).