L'involuzione del Palermo di Corini è oggetto di analisi ed approfondimento nell'editoriale pubblicato sull'edizione odierna del Giornale di Sicilia.
RASSEGNA STAMPA
Palermo, Gds: “A diretta è utopia. Corini si faccia domande, in un anno e mezzo…”
La vittoria al fotofinish della Cremonese sul campo del Modena, ancora un risultato importante ottenuto in inferiorità numerica dalla squadra di Stroppa, chiude probabilmente ogni discorso in ottica secondo posto per la compagine rosanero. Grigiorossi con ben sette punti di vantaggio sul Palermo, con il Como che segue con sei punti di margine sui rosanero ed il Venezia che, nonostante il ko in riva al lago, resta sempre cinque punti sopra la formazione di Corini. Prestazioni ed atteggiamento del Palermo visto nell'ultimi settimana non autorizzano certamente velleità di rimonta, anzi. Facendo incetta di realismo e con un'onesta autocritica, sarebbe il caso che la compagine rosanero iniziasse a sbracciarsi e lottare per non pregiudicare anche l'attuale sesto posto, dopo essere stata scavalcata anche dal Catanzaro di Vivarini. Anche al Rigamonti un avversario sulla carta abbordabile per Brunori e compagni si è esaltato, giocando una partita quasi perfetta e ben al di sopra dei propri standard abituali. Dinamica comune a molte squadre che affrontano il Palermo trovando giornate calcisticamente fenomenali per poi tornare ai propri livelli la gara successiva. Circostanza che rivela la cronicità di certe problematiche in casa Palermo, attaccarsi agli episodi è un esercizio vano e sterile, se i rosanero hanno dilapidato in una settimana quanto di buono edificato in un paio di mesi è perché non sono stati squadra, esattamente come nel periodo di crisi profonda che pareva ormai essere definitivamente alle spalle. Il primo a porsi degli interrogativi, secondo il noto quotidiano regionale, dovrebbe essere proprio Corini al fine di comprendere come sia possibile che dopo un anno e mezzo di lavoro e l'approdo di innesti di grande spessore sul mercato la squadra continui a palesare le stesse lacune. Mancano equilibrio, solidità e continuità, non è solo un problema di singoli ma di intera organizzazione della fase difensiva, Corto circuito tattico evidente, fa specie che in tutto questo tempo non si sia riusciti a porvi adeguato rimedio. Pensare alla promozione diretta è ormai utopia - chiosa il quotidiano cartaceo - bisogna difendere la zona playoff sperando di guadagnare qualche posizione nelle ultime dieci giornate. Chiaramente se a Lecco dovesse arrivare l'ennesimo risultato negativo sarebbe giusto che la società facesse altre riflessioni.
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