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RASSEGNA STAMPA

Palermo, Gazzetta dello Sport: “Ministri della difesa. Muro rosa, Lucioni il simbolo”

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Palermo che sta costruendo le sue ambizioni di vertice su una granitica solidità del reparto difensivo. Lucioni e Ceccaroni totem e leader della retroguardia di Eugenio Corini
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Una difesa granitica e quasi impenetrabile. Un gol subito in quattro match di campionato giocati, rischi ridotti al minimo sindacale dalle parti di Pigliacelli. Solidità ed organizzazione in fase di non possesso costituiscono requisiti imprescindibili per edificare una stagione di vertice. Il Palermo edizione 2023-2024 sta gettando basi importanti sotto questo aspetto nel primo scorcio di torneo cadetto. L'edizione odierna de "La Gazzetta dello Sport" si sofferma proprio su questo plus in casa rosanero, figlio dell'approdo alla corte di Corini, in sede di calciomercato estivo, del tandem di centrali difensivi composto da Fabio Lucioni e Pietro Ceccaroni. Due totem per la categoria nei rispettivi ruoli, dotati di leadership, esperienza e mentalità vincente, garanzia di continuità e qualità di rendimento nel cuore del pacchetto arretrato. Gente che ha già vinto questo campionato e ne conosce insidie e complessità, capace di alzare l'asticella sul piano delle prestazioni individuali e di fiugere da guida e riferimento per i compagni di reparto. La rosea sottolinea come i gol subiti l'anno precedente, dopo quattro match, fossero stati ben sette, a differenza dell'unico pallone raccolto in fondo al sacco da Pigliacelli al Mapei Stadium, rete di Lanini, in questo avvio di campionato. Lucioni ha trovato anche modo di andare in gol nel vittorioso blitz esterno di Reggio Emilia in cui ha aperto le marcature, Ceccaroni si è più volte reso pericoloso su palla inattiva nel gioco aereo ed ha spizzato il corner di Di Mariano ad Ascoli, propiziando la rete vincente di Mancuso. L'ex Venezia dispone di sagacia e duttilità tattica tale da poter anche interpretare all'occorrenza il ruolo di esterno mancino basso, zona di campo in cui il Palermo propone alternativamente i due under, Lund e Aurelio.   Solidità difensiva originata anche da un lavoro encomiabile e sfiancante da parte di tutti gli effettivi, con attaccanti e centrocampisti che si spendono non poco in fase di pressing e ripiegamento per ricomporre equilibri e distanze tra i reparti, garantendo la giusta densità. Marconi e Nedelcearu, titolari nel Palermo dello scorso anno, costituiscono prime alternative affidabili ed esperte. Mateju e l'infortunato Buttaro le opzioni di Corini sul binario destro della linea difensiva, Graves resta un jolly duttile non ad oggi in cima alle gerarchie del tecnico ma impiegabile in più ruoli del roster difensivo all'occorrenza.

 

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