Zamparini è stanco e demoralizzato. Dai risultati ottenuti in campo, il più delle volte per colpa sua, ma anche degli ultimi intoppi burocratici che, in un sol colpo, sembrano avere bloccato definitivamente la costruzione del centro sportivo di Carini, il punto vendita Decathlon del “Conca d’Oro” e lo stadio. Lo stadio, quell’impianto che, nonostante gli incontri, le dichiarazioni d’intenti e i comunicati di facciata, non si farà.
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La Repubblica: addio nuovo stadio e malcontento tifosi. Zamparini, quante analogie tra Venezia e Palermo
Anche in quella occasione uno dei motivi che portarono l'imprenditore friulano all’addio fu la realizzazione dell’impianto che il patron friulano avrebbe voluto costruire a Tessera.
Ed ecco che si torna indietro a Venezia. Anche in quella occasione - racconta l'edizione odierna de 'La Repubblica' -, uno dei motivi che portarono Zamparini all’addio fu la realizzazione dell’impianto che il patron friulano avrebbe voluto costruire a Tessera e che invece non ebbe mai il via libera dall’amministrazione comunale tanto che il Venezia oggi continua a giocare nel vetusto impianto del “Penzo”. All’epoca, Zamparini avrebbe voluto costruire accanto allo stadio un centro commerciale. Oggi, almeno nel progetto iniziale sino ad oggi mai modificato, accanto allo stadio dello Zen il patron friulano vorrebbe fare delle villette. Il progetto di Venezia restò bloccato così come resta bloccato quello di Palermo e, sarà un caso, ma in entrambe le circostanze i risultati in campo delle due squadre sono stati condizionati da questi stop.
E insieme ai risultati deludenti è arrivata la contestazione dei tifosi. A Venezia, negli ultimi anni della gestione Zamparini, in curva troneggiava uno striscione con scritto “Zampa, vattene”. A Palermo negli ultimi tempi, soprattutto una parte degli ultrà, contesta regolarmente il presidente. E così, quattordici anni dopo il suo arrivo a Palermo - sottolinea il quotidiano generalista -, la storia rosanero di Zamparini sembra avviarsi all’epilogo visto che per una volta il presidente dice di volere lasciare la società senza mantenere quote o cariche. A Venezia, invece, Zamparini è durato dal luglio del 1987 al luglio del 2002. Quindici anni nei quali ha portato la squadra dalla serie C2 alla serie A. Dopo di lui due fallimenti e gran parte dei tifosi ancora lo rimpiangono.
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