serie b

Focus: Luna Park Stellone, tutti i segreti del primato rosa. Così il tecnico ha cambiato il Palermo…

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Stellone ha la fortuna di disporre di un organico di livello eccelso in relazione agli standard della categoria.

Il suo principale merito è ad oggi aver avuto la capacità di sfruttarne le potenzialità quasi per intero, valorizzandolo al meglio ed in profondità, dosando le energie psicofisiche dei suoi uomini con estrema sapienza, fornendo sempre nuovi input, tecnici e motivazionali, utili a tenere alta la tensione.

L'abnegazione e la disciplina tattica nello svolgimento delle due fasi mostrate da Trajkovski e Falletti contro il Pescara, in un ruolo a loro non congeniale, la dice lunga su quale sia il grado di simbiosi tra tecnico e squadra. Azzardare due trequartisti nelle vesti di esterni alti di un 4-4-2, contro la capolista del campionato, pareva un atto di eccessiva temerarietà. A conti fatti, si è dimostrata una dichiarazione di piena consapevolezza della propria forza. Rischio calcolato, che solo un tecnico che ha la certezza di avere in mano la sua squadra, e nutre fiducia cieca nei suoi calciatori, può permettersi di correre.

La prestazione fornita contro gli adriatici ha evidenziato come questa squadra possa finalmente sciorinare una varietà di soluzioni efficaci nell'ambito della sua proposta offensiva. Spinta sulle corsie e cross dal fondo, sovrapposizioni interne e uno due per vie centrali, transizione tra le linee alla ricerca del trequartista, ricerca della profondità immediata sul lungo o imbucata fulminea sul taglio della punta, inserimento del centrocampista che attacca lo spazio o arriva a rimorchio, giro palla e conclusione dalla media distanza.

Tre gol di ottima fattura, almeno altre quattro occasioni create a compimento di tracce lineari e ben concertate. Puscas e Nestorovski si sforzano di dialogare, iniziando a muoversi in modo più complementare.

Il macedone fa quasi la seconda punta talvolta, venendo fuori a coprire la sfera e legare il gioco, imbucando i compagni e lasciando al compagno di reparto l'onore e l'onere della profondità. Il bomber rumeno, in evidente ascesa di condizione sotto il profilo atletico, ha lasciato intravedere quanto sia poderosa e bruciante la sua progressione, confermando fisicità straripante e fiuto del gol in the boxTrajkovski e Falletti dispongono di strappo, tecnica, e qualità, nel complesso, di categoria superiore. La sensazione è che, specie se questo quadrilatero riuscirà, strada facendo, a trovare affinità, intesa ed armonia, il Palermo abbia tutte le carte in regola per vincere brillantemente ed in scioltezza questo campionato. Pur al cospetto di un Pescara frizzante, organizzato e manovriero, ricco di individualità di notevole spessore, il Palermo ha rischiato davvero poco. Perfetta l'applicazione della fase difensiva, solidi e attenti Struna e Rajkovic, gigantesco Bellusci schierato esterno basso, disciplinato e intenso Aleesami.

Jajalo ha schermato da par suo e messo ordine in mezzo al campo, Haas ha recitato da tuttocampista, cucendo la manovra, leggendo gli inserimenti degli omologhi di ruolo avversari e sfornando un delizioso assist per Puscas. Murawski ha farcito la sua porzione di gara con tanta sostanza ed un gol gioiello, confermandosi un dodicesimo titolare nello scacchiere del tecnico. Falletti è stato continuo, esplosivo ed encomiabile nella copertura totale della corsia, un dispendio di energie che gli ha tolto un pizzico di lucidità in rifinitura. Trajkovski si è mostrato volitivo ed intenso, ma si è intestardito un filo troppo in dribbling, divorando un gol fatto. Menzione di merito per Stefano Moreo, il cui prezioso ed incessante contributo sul piano tattico ed agonistico è stato finalmente premiato da un gol importante. Speriamo sia solo l'inizio di una lunga serie.