E' stato per giorni l'oggetto di discussione durante la serrata lotta per la retrocessione.
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Palermo: ok il ‘paracadute’, ma la beffa è dietro l’angolo. Diritti tv, legge Melandri da riformare
In serie A regna una certa assenza di democrazia nella redistribuzione dei diritti tv ed è anche il Palermo a farne le spese. Zamparini in passato votò contro l’accordo complessivo sui diritti tv, non contro la specifica norma del paracadute.
Tra Palermo, Carpi e Verona, nell'accesissimo finale di stagione, sono nate ipotesi più o meno dietrologiche sui soldi che sarebbero spettati ai rosanero se fossero retrocessi in serie B, così come al club gialloblu del presidente Setti. In seguito alla salvezza ottenuta dalla società di Zamparini spetteranno dunque le somme derivanti dalla ripartizione dei diritti televisivi, ma la beffa per i siciliani è dietro l'angolo.
FORBICE TROPPO AMPIA IN ITALIA - Si va dai 103 milioni alla Juventus, ai 26 all’Empoli. Il Palermo otterrà invece ricavi per circa 33 milioni di euro - si legge nell'edizione odierna de 'Il Giornale di Sicilia'. Un totale, che si ottiene dalla somma delle parti uguali, a ogni club toccano 18,5 milioni di euro, una parte derivante dai bacini di utenza, un’altra dai risultati sportivi, e ancora un’altra relativa a una voce sui meriti delle squadre. Ad esempio, stando al «meritocratico», al Palermo viene dato 1 milione. A questa cifra vengono aggiunti 2,3 milioni per la storia, 4,3 per i risultati conseguiti nell’ultimo quinquennio e meno di 1 milione per quanto fatto nel corso dell’ultimo campionato.
BACINO D'UTENZA? In questo caso il meccanismo di redistribuzione dei soldi diventa più cervellotico. Il cosiddetto bacino d'utenza, a sua volta, viene suddiviso in «indagini» e «popolazione». Se ci si attiene alle stime della stagione che si è appena conclusa, il Palermo subisce una vera e propria beffa. Il club di viale del Fante dovrebbe incassare 5,3 milioni per quanto riguarda le indagini, e 1,9 per quanto riguarda la popolazione - riporta 'Il Giornale di Sicilia'. Secondo questo processo di rielaborazione dei dati, il Palermo, secondo la Lega di serie A, avrebbe meno tifosi della Fiorentina: mentre ai rosa vanno, come detto 5,3 milioni, i viola ne intascano 7,9. Sembra un paradosso, se si pensa che poi, alla voce popolazione, in ragione della densità della città di Palermo, che conta poco meno di un milione di abitanti incluso l’hinterland, vanno 1,9 milioni di euro, a cospetto del milione che tocca alla Fiorentina. Firenze, stando al censimento 2015, ha circa 383 mila abitanti, quasi la metà di Palermo città (che ne ha 674 mila), eppure per la Lega la squadra viola avrebbe tifosi che le portano circa un 30% di proventi in più. Se ci spostiamo in centro Italia, la Lazio, ad esempio, gode alla voce «popolazione» dell’enorme densità di Roma e ottiene 7,9 milioni di euro, tanti quanto la Roma, pur non avendone gli stessi tifosi. Il che significa, che per la Lega, un club di A con sede a Roma, fosse anche la Lodigiani, avrebbe diritto comunque a 7,9 milioni di euro alla voce popolazione per il solo fatto di trovarsi dentro le mura della Capitale.
Copiare il Modello Inglese - In Italia si registra una certa assenza di democrazia nella redistribuzione dei diritti tv, almeno fino a quando non verrà ridiscussa la legge Melandri, che è al vaglio dell’Esecutivo e dovrebbe portare a una diversa distribuzione dei proventi dei diritti televisivi, con una forbice meno ampia tra le risorse in arrivo per le grandi e le medio-piccole. La proposta di riforma sembra orientata verso il modello inglese: 50% di parti uguali e addio al bacino di utenza. In Inghilterra, anche i 'poveri' se la passano decisamente bene. Il Chelsea, ad esempio, club più ricco, nel 2015 ha preso l’equivalente di 136 milioni di euro, contro gli 86 del Qpr.
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