E' stato un periodo difficile, ma Leandro Castan è riuscito a difendersi al meglio, proprio lui che il difensore lo fa di ruolo.
serie a
Sampdoria, Castan: “Bello regalare coraggio a chi soffre, voglio tornare a parlare di calcio”
Dopo la malattia il difensore brasiliano riparte dalla Sampdoria.
Dopo l'operazione subita a causa del cavernoma lentamente il ritorno alla normalità, l'addio alla Roma ed il nuovo inizio alla Sampdoria: "Volevo smettere- si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport - poi ho cambiato idea, guardavo una partita della Roma e ho pensato: voglio ancora giocare, non posso arrendermi. La Roma mi ha dato tutto il supporto possibile. Stavo pensando di fare solo il padre, sono tornato a considerarmi un giocatore. Ho pensato di poter fare il guerriero, credevo bastasse il duro lavoro per tornare. Ora sto bene, devo solo affrontare qualche acciacco dovuto alla lunga inattività. Ho giocato sei partite in due anni. Neppure Messi, dopo un periodo così, renderebbe al massimo".
"Roma? Volevo rimanere, ma Sabatini mi ha spiegato che non rientravo nei piani dell’allenatore- ha svelato Castan-. Ho accettato e spero che Spalletti abbia ragione. Ora però penso solo alla Samp, al suo sforzo per portarmi qua. La Roma, prima di salutarmi, mi ha rinnovato il contratto. Posso solo ringraziarli. Non vedo l'ora di giocare contro il Cagliari, non può non essere una gara speciale. Sentii Melchiorri prima dell’intervento, mi spiegò di aver avuto lo stesso mio problema. Mi disse che dovevo affrontare una sfida durissima ma che potevo farcela. Sarà una grande emozione, anche se, sicuramente, lo riempirò di botte... Scherzo naturalmente. Tiferò sempre per lui. Terza giornata? Contro la Roma, che momento. Voglio assolutamente vincere, per rispetto della Samp, che mi ha voluto. Non toglierò il piede".
"La mia sfida è convincere tutti a voltare pagina. Sarò davvero felice quando tornerete a parlarmi di calcio e non della malattia, anche se mi resta una gioia speciale: il professore- ha concluso il difensore blucerchiato- mi ha raccontato che un ragazzo di 16 anni, subito prima dell’operazione, gli ha detto: ma lei è il chirurgo che ha operato Castan? Allora posso farcela anch’io. Che bello regalare coraggio a chi soffre".
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