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Ternana-Palermo 2-3: Effetto Stellone e vecchi fantasmi. La Gumina fa volare i rosa ma che paura!

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PRIMO TEMPO - Stellone gioca a carte scoperte e conferma lo schieramento preannunciato alla vigilia.

Ternana alla ricerca di preziosi punti salvezza, Palermo a caccia di una vittoria che possa mantenere intatte le chances di riagguantare in extremis secondo posto e promozione diretta.

Il tecnico romano cerca di imprimere la sua impronta ribadendo novità tattiche e professando un atteggiamento marcatamente propositivo.

Modulo di base teoricamente è il 4-4-2, dispositivo estremamente elastico in relazione a caratteristiche dei singoli interpreti e contingenze nelle due fasi di gioco. Assetto che può facilmente dipanarsi in un 4-2-3-1 o in un 4-3-3 in subordine a dinamismo e raggio d'azione dei calciatori.

Pomini tra i pali, linea difensiva composta da Rispoli ed Aleesami esterni bassi, Rajkovic e Dawidowicz coppia di centrali. Murawski e Chochev tandem di interni in zona nevralgica, Rolando alto sul binario destro, Coronado parte esterno alto sulla corsia di sinistra con licenza di alzarsi o accentrarsi tra le linee a suo piacimento. Il tandem offensivo La Gumina-Moreo è complementare per caratteristiche e notevolmente dinamico nell'auspicio di garantire profondità, corsa e peso specifico, senza fornire punti di riferimento alla difesa avversaria.

Schieramento quasi speculare per De Canio. Occhio a Tremolada, Defendi ed al tandem d'attacco Carretta-Piovaccari.

Grande brivido in casa rosa dopo soli tre minuti: Defendi e Tremolada combinano con profitto sulla corsia mancina, il cross di quest'ultimo trova la battuta pronta di Piovaccari che centra il palo. Il Palermo risponde con una bella percussione sull'esterno di Rolando, che si conferma tonico e brillante in avvio, il cross radente trova il velo di La Gumina e la deviazione di tacco di Moreo che si perde a lato.

I primi venti minuti denotano un sostanziale equilibrio. Il Palermo cerca di settare meccanismi e distanze tra i reparti. In fase di possesso la compagine rosanero sembra disporsi con un 4-3-3 ma paradossalmente l'aculeo del tridente offensivo è Rolando, decisamente più alto rispetto a Coronado, un po' fuori dal gioco, sull'altro fronte.

Differenze strutturali nella tessitura della manovra piuttosto tangibili rispetto alla gestione precedente: fraseggio orizzontale ridotto al minimo, ricerca della verticalizzazione costante, spesso poggiandosi sul lungo alla ricerca delle sponde di un Moreo versione boa. La Gumina è quello che garantisce dinamismo e profondità: il suo attacco dello spazio col tempo giusto brucia la linea difensiva umbra, il tocco in diagonale di interno destro è chirurgico e vincente.

Momento d'oro per il bomber fatto in casa e vantaggio rosanero.

Una dormita inspiegabile della linea difensiva di Stellone origina una occasione d'oro per Varone, il suo destro viene deviato in angolo dal generoso ripiegamento di Coronado.

Chochev scalda il sinistro dal limite e non va lontano dal bersaglio. Una splendida combinazione Aleesami-Coronado-Aleesami per poco non libera Moreo a rimorchio pronto a colpire da ottima posizione. Il Palermo pare  ritrovarsi nel disegno tattico varato da Stellone, mostrando automatismi certamente perfettibili ma un confortante equilibrio di fondo. Personalità, predisposizione alla manovra in verticale e densità offensiva sono certamente implementate rispetto alle uscite precedenti all'avvento del tecnico romano.

Dawidowicz rimedia un giallo, Moreo chiude una bella combinazione sul binario mancino con un destro secco ma troppo centrale.

La Gumina, su invito di Rolando, conferma di essere un attaccante di razza e prospettiva, controllo e destro in diagonale chirurgico. Raddoppio rosanero in pieno recupero e prima frazione che si chiude nel migliore dei modi per gli uomini di Stellone.

 

SECONDO TEMPO -  De Canio sostituisce Rigione, disastroso il suo primo tempo, con l'ex di turno Vitiello.

Coronado e Moreo gestiscono male una ripartenza ben concertata indugiando troppo e sbagliando la misura dell'ultimo passaggio in superiorità numerica.

Il Palermo appare in pieno controllo. Abbassa un po'baricentro e ritmo pronto a ripartire e colpire un avversario non impenetrabile e proteso, giocoforza, in avanti.

De Canio prova a scuotere dal torpore i suoi: dentro Statella per Paolucci.

La compagine di Stellone conia un'azione da manuale e fa tris: Coronado imbuca dolcemente per Aleesami, il cross del norvegese trova Rolando sul secondo palo, controllo perfetto e sinistro a giro che si insacca all'incrocio sotto lo sguardo di un esterrefatto Sala. Gol quantomai meritato per l'ex Latina, vero uomo in più con La Gumina di questo complicato scorcio di stagione rosanero.

Evidente il cambio di pelle e di marcia, effetto repentino e tangibile della cura Stellone. 

La Ternana è al tappeto ed il Palermo imperversa. Coronado improvvisa un sublime saggio di dribbling stretto tra un nugolo di avversari attoniti, sul rimpallo la sfera finisce a Rispoli che fa poker in diagonale ma la rete viene annullata per una presunta posizione di off side.

La squadra di Stellone, animata dal ritrovato entusiasmo, brilla per linearità, autorevolezza e fluidità di manovra. Il Palermo fa quello che vuole ed ogni qualvolta accelera mette in ambasce la linea difensiva rossoverde. Moreo, ben servito da La Gumina, imprendibile in percussione, impegna Sala e sfiora il quarto gol.

Stellone ne approfitta per dare un po' di minutaggio al rientrante Jajalo e richiama in panchina uno strepitoso Rolando.

Calo di tensione fatale in casa rosa, la linea difensiva non accorcia né marca sul liberissimo Finotto che scarica la frustrazione umbra sotto l'incrocio battendo Pomini a dieci minuti dal novantesimo.

Quello che accade qualche minuto dopo ha dell'incredibile: Tremolada ha tutto il tempo di pettinare la sfera, convergere, mirare l'angolo e scoccare il sinistro, senza opposizione alcuna, e battere Pomini riaprendo una sfida che sembrava già in archivio.

Trajkovski rileva La Gumina.

Spettri e consueti vizi, nervosi e di supponenza, albergano nuovamente nella testa dei calciatori rosa. Come rischiare di rovinare una prestazione vincente e convincente con un imperdonabile peccato di presunzione e superficialità. Gli umbri, legittimamente, iniziano a crede nella clamorosa rimonta. Stellone butta dentro anche Gnahoré.

Trajkovski si divora, anche lui per irritante superficialità, il gol del due a quattro su splendido invito no-look di Coronado. Sul capovolgimento di fronte, Finotto sfiora il clamoroso pari e spaventa non poco Pomini. Il Palermo adesso ha paura e sbanda non riuscendo a gestire con acume e saggezza la sfera.

Per fortuna, questa volta, la compagine rosanero la fa franca. Restando aggrappata al treno della promozione diretta quando ha rischiato di cadere rovinosamente dall'ultimo vagone.

 

 

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