Numeri da record e velocità da crociera vertiginosa. Il Palermo di Corini sta edificando progressivamente un'eccellente prima parte di stagione, sulla scorta di identità, compattezza, personalità e risultati di rilievo. Al netto dei diciannove punti già conquistati in otto match giocati, emergono una serie di statistiche specifiche e settoriali che dimensionano la bontà del lavoro del tecnico sul rettangolo verde e dei dirigenti in sede di calciomercato estivo. Uno dei dati di maggior rilievo è certamente quello dei gol subiti. Proprio sulla straordinaria solidità difensiva, vero plus di questo primo scorcio di stagione del Palermo FC, si sofferma l'edizione odierna de "La Gazzetta dello Sport". Pigliacelli ha dovuto raccogliere la sfera in fondo al sacco appena in quattro occasioni nelle prime otto partite. In due casi prendendo atto di lodevoli prodezze balistiche, firmate Ciervo e Canotto, che poco hanno a che fare con una corretta applicazione della fase di non possesso. Nel medesimo frangente della scorsa stagione, reduce dalla scoppola patita a Terni, il Palermo aveva già incassato ben dodici reti, esattamente il triplo rispetto al numero attuale. Un salto di qualità evidente, figlio dell'innesto di due totem assoluti del ruolo nel cuore della retroguardia: Fabio Lucioni e Pietro Ceccaroni sono due big di altissimo lignaggio in categoria. Rendimento sul campo e carisma tracimante della coppia di centrali difensivi genera contestualmente un riverbero virtuoso anche sulle performance degli esterni bassi, Mateju e Lund stanno crescendo progressivamente nel corso delle settimane, idem Aurelio. Fisicità, nerbo e sostanza garantiti al centrocampo da innesti come Coulibaly ed Henderson, i quali con Gomes e Segre riescono anche a garantire protezione e copertura al reparto arretrato. Fase di non possesso efficace grazie anche a compartecipazione e spirito di sacrificio degli attaccanti esterni: la rosea sottolinea il grande apporto in quest'ottica fornito da Di Francesco, Insigne, Di Mariano e lo stesso Mancuso. Retroguardia che si rende pericolosa anche in fase offensiva e sulle palle inattive, come rivelano i tre gol già realizzati dai difensori, Lucioni, Ceccaroni ed Aurelio. Pigliacelli ha già terminato quattro match con zero gol al passivo ed è stato costretto a compiere decisamente meno interventi decisivi rispetto allo scorso campionato. Un vero e proprio muro rosanero difficile da scalfire per gli avversari, premessa ideale per una stagione vincente e ricca di soddisfazioni, visto che di solito le squadra che evidenziano la migliore tenuta difensiva sono quelle destinate a tagliare per prime il traguardo.
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