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serie b
L'ex direttore sportivo del Palermo, ai microfoni di 'Zona Vostra' in onda su Trm13, è tornato sull'addio di Thiago Cionek.
"Addio Cionek? Cionek è stato un giocatore importantissimo sotto l'aspetto tecnico e umano, è stato molto importante anche per il trio dei polacchi lui, per la loro introduzione nel calcio italiano. E' un ragazzo straordinario che ha grandi qualità tecniche e morali. Per questa ragione io aveva prospettato e mi ero adoperato per rinnovargli il contratto. E' chiaro che poi c'è una strategia aziendale da tenere in considerazione, perché una logica aziendale è quella: non andiamo a rinnovare i contratti a nessuno perché altrimenti tutti gli altri avrebbero chiesto un rinnovo, anche se la posizione di Cionek era particolare. Però questo avrebbe creato un effetto a catena e ci saremmo trovati a discutere di rinnovi con tutti quanti. Questa è una prima logica. Oltre al fatto che tendenzialmente, soprattutto negli ultimi anni, una delle strategie del Palermo è quella di non andare su calciatori ultra trentenni, né fare rinnovi a calciatori ultra trentenni. E' una filosofia aziendale. Quindi seguendo questa filosofia si è deciso poi di non rinnovare il contratto di Cionek, anche perché c'era una crescita importante di Szyminski, di Dawidowidsz, e c'era il recupero di Rajkovic. Questo per dire anche che in effetti l'impatto tecnico della partenza di Cionek è stata a mio avviso sopravvalutata. E lo sta dicendo uno che ha fatto di tutto per tenerlo. Con Cionek abbiamo perso col Novara, col Cittadella e il ragazzo ha preso anche dei 5 e dei 5,5. Poi è partito, si è perso, e Cionek era diventato indispensabile. Ritengo tuttora che Cionek sia un ragazzo sia come calciatore, sia come uomo straordinario e farebbe comodo a qualsiasi squadra, e infatti lo ha preso una squadra di Serie A, però detto questo la sua partenza non ci ha indebolito così tanto come qualcuno ha voluto sottolineare".
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