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Con queste frasi, neanche due mesi fa, il presidente del Palermo, Maurizio Zamparini, attaccava frontalmente il suo ex allenatore - richiamato poco dopo - Giuseppe Iachini, reo di aver stipulato mesi addietro in gran segreto un accordo con l'istrionico presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero. Peccato però, che le cose non andarono esattamente così, o almeno questo è quanto asserito dallo stesso ex allenatore rosanero che, imbeccato sull'argomento nel corso di un intervento alla convention Trapani Conference, si è così espresso: "E' vero, ci furono dei contatti. Decisi però di restare a Palermo, per portare avanti un progetto importante, partito un anno prima - asserisce il mister marchigiano -. Lo ammetto, possono esserci state delle incomprensioni, delle manifestazioni di interesse da parte dei doriani, ma posso assicurare che tutto è finito li". Spazio anche per una battuta relativa al rapporto che lo lega a Giorgio Perinetti, ex dirigente dei siciliani, nonché fautore dell'arrivo in panchina dello stesso Iachini in sostituzione dell'esonerato Gennaro Gattuso: "Ho avuto il piacere di lavorare con il direttore. Abbiamo condiviso la stagione della promozione, separandoci con grande rammarico. Magari sarebbe potuto tornare a Palermo, ma d'altronde sappiamo tutti come è fatto Zamparini. Al di là di ciò, Giorgio è indubbiamente una persona seria e competente, alla quale mi lega un grande rapporto di stima e affetto - assicura l'ex Brescia -. Indubbiamente, questa girandola di uomini, tra allenatori e dirigenti, non fa bene alla compagine rosanero. La continuità è utile a far crescere la qualità di una squadra".
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