- HOME
- VIDEO
- RISULTATI LIVE
- STORE
zamparini
Giovanni Giammarva si racconta.
Il presidente del Palermo ha rivelato alcuni retroscena e impressioni personali per ciò che concerne la sua avventura nel mondo del calcio, partendo dall'inaspettata notorietà che gli ha fornito il ruolo di vertice all'interno del club rosanero: "Mi giro e vedo bambini, che chiedono autografi, tifosi che hanno voglia di conoscermi. È la festa dell'orgoglio rosanero. Ho scoperto il significato dell’appartenenza ad una città che si aggrappa al gol come metafora per sopravvivere. La città è pronta per una squadra forte e tutto cambierà, in meglio, con il salto in Serie A".
Durante una lunga intervista concessa al Corriere dello Sport, Giammarva ripercorre anche il suo incontro con il patron Maurizio Zamparini: "Quando mi chiese di fare il presidente risposi di no perché non gradivo stare sotto la luce dei riflettori. Fino al momento in cui cambiai idea. Zamparini è persona generosa, un po' vulcanica ma gradevole. Si costruisce con l’amore e non con il rancore: la società può produrre altri Fiordilino, Accardi e La Gumina, esportare un modello palermitano. Mortificare questo aspetto sarebbe un peccato. Zamparini ha dato molto".
Il Presidente Giovanni Giammarva si è poi definito rapito dall'atmosfera che ruota attorno al mondo rosanero: "Ho frequentato lo stadio alla ricerca di un coinvolgimento. Aspettavo una scintilla. Cosa mi ha colpito? I pranzi offerti ai vip nell'intervallo delle partite! Veri capolavori. Scherzo, ovviamente. Può esserci vita senza ironia? Diffido delle persone che non ridono. Mi hanno emozionato i virtuosismi di Coronado. Vedendo certe giocate ho provato una sensazione di gioia. Le mie figlie vanno allo stadio con sciarpe e colori rosanero. Io mi astengo per pudore ma ne avrei voglia".
© RIPRODUZIONE RISERVATA