- HOME
- VIDEO
- RISULTATI LIVE
- STORE
serie a
"Le parole del ministro Spadafora confermano che prima di ripartire dobbiamo mettere al sicuro la salute del Paese. Vuol dire prepararsi all’eventualità che i campionati vengano decretati chiusi".
Così il presidente dell'Associazione Italiana Calciatori, Damiano Tommasi. Intervistato da Il Corriere dello Sport, il numero uno dell'AIC ha poi parlato dell'interruzione di gare e allenamenti anche per tutto il mese di aprile: "La mia posizione è chiara dall’inizio. E mi è costata anche qualche critica all’interno del mio movimento. Credo che siamo arrivati dopo un mese e mezzo a capire che dobbiamo allinearci alle direttive della comunità scientifica e del governo. Le immagini che arrivano dagli ospedali ci dicono che il nostro miglior contributo è quello di stare in casa. Chiedete ai tifosi di Brescia e Bergamo se non sono d’accordo con me".
Tra le possibilità c'è anche quella di giocare in estate e concludere il campionato in 45 giorni: "Saremmo i primi a essere contenti - spiega Tommasi -. Vorrebbe dire che le nostre spiagge sono piene di bagnanti. Saltare le ferie è l’ultimo dei problemi. Noi siamo abituati a giocare ad agosto. Certo, bisogna capire se si riescono a concludere tutti i tornei e quanto durerà la stagione successiva"
Qualora si dovesse optare per interrompere definitivamente i campionati tra i problemi ci sarebbe anche quello relativo all'assegnazione dello scudetto: "Soluzione migliore? Si dovrà scegliere la meno peggio - racconta Damiano Tommasi -. Nessuna decisione accontenterà tutti. Qualche danneggiato ci sarà. Dobbiamo indicare i nomi delle squadre che vanno in Europa, non decretare per forza un vincitore".
© RIPRODUZIONE RISERVATA