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Sorrentino, il ritiro e l’amore per il Palermo: dall’errore contro il Bologna alla promozione in A, poi l’offerta di Mirri

Stefano Sorrentino ha detto addio al calcio giocato: l’ex portiere ha trascorso quattro anni al Palermo e in estate è stato vicino a tornare ai rosanero

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Un filo rosso lega il Palermo Stefano Sorrentino, che ha detto addio qualche giorno fa al calcio giocato.

L’edizione odierna del quotidiano ‘La Repubblica’ ripercorre la storia del portiere in rosanero. Quattro stagioni, dal 2013 al 2016, con 117 presenze collezionate e la gioia di una promozione in Serie A conquistata. In estate, rimasto svincolato dopo la fine dell’avventura con il Chievo Verona, l’esperto estremo difensore aveva anche valutato un ritorno nell’isola, nonostante il club fosse ripartito dai dilettanti: “Per un momento questa estate le strade del Palermo e di Stefano Sorrentino stavano per incontrarsi di nuovo. E chissà, magari se i vari tasselli avessero trovato la giusta collocazione oggi l'ex capitano rosanero non avrebbe dato il suo addio al calcio giocato. A chi lo aveva contattato per verificare le notizie che circolavano sul suo conto aveva detto che gli occhi della tigre avrebbero continuato ad allungare lo sguardo sui campi di calcio. (...) Palermo lo tentava, ma un altro trasloco da nord a sud per una sola stagione, senza certezze per il futuro, rischiava di essere troppo stressante per moglie e

figlie”.

Tanti, nelle scorse ore, i messaggi d’affetto inviati dai tifosi rosanero all’ormai ex portiere. Palermo, infatti, non ha dimenticato il suo capitano, che con grinta e passione ha difeso la porta dei rosanero a lungo e, anche a distanza, ha continuato a seguire le sorti del club: “Un rapporto strettissimo quello fra l'ambiente rosanero e Sorrentino. E pensare che l'inizio della sua esperienza a Palermo non era stato dei migliori: arrivato per salvare la squadra dalla retrocessione a gennaio del 2013, unico colpo fra una serie di meteore ingaggiate da Pietro Lo Monaco, non riuscì a evitarla anche per colpa di un suo clamoroso errore al "Barbera" contro il Bologna che ancora gli toglie il sonno quando ci pensa e che definisce il peggiore della sua carriera. (...) In B, e da capitano, ha guidato i rosanero dei record di Beppe Iachini alla vittoria del campionato e la coppa della B "Ali della vittoria" è l'unico trofeo sollevato in una carriera che lo ha visto parare 25 rigori e che forse avrebbe meritato qualche soddisfazione in più a parte le sette presenze in Champions e le quattro in Uefa con l'Aek Atene. Chi ne ha raccolto il testimone in rosanero ne parla come un mito”.

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