notizie

Mirri: “Dobbiamo vincere il campionato, tutto su stadio e centro sportivo. Di Piazza? Lui e Paparesta…”

"Non abbiamo alternative, non possiamo fare due anni di Serie D. Io spero di portare presto la squadra in B. Prima possibile. Poi se non avrò la possibilità per programmare la promozione in A proverò a cederla a chi ne avrà i mezzi"

Mediagol92

"Dobbiamo assolutamente vincere il campionato".

Ha le idee chiare il presidente del Palermo Dario Mirri. I rosanero hanno vinto le prime tre gare di Serie D e l'obiettivo è quello di tornare il più velocemente possibile tra i professionisti. Intervistato da Il Giornale di Sicilia il numero uno del club di via Villa Malta ha poi proseguito: "Non abbiamo alternative, non possiamo fare due anni di Serie D. Io spero di portare presto la squadra in B. Prima possibile. Poi se non avrò la possibilità per programmare la promozione in A proverò a cederla a chi ne avrà i mezzi. Perché Palermo deve stare stabilmente in A. Sì, potrei anche guadagnarci; noi ci mettiamo il cuore nelle cose ma siamo imprenditori".

Le quote azionarie del Palermo sono così suddivise: 50% Damir (società della famiglia Mirri), 40% Tony Di Piazza e 10% Dario Mirri (quota destinata all'azionariato popolare): "Che ruolo ha Di Piazza? Di socio di minoranza, ha il quaranta per cento di Hera Hora, la finanziaria che possiede il Palermo con un capitale di 15 milioni - ha spiegato Mirri -. Mi ha cercato, gli ho spiegato che cercavo un socio minoritario e che le decisioni le avrei prese sempre io. Lui ha accettato le mie condizioni e ha versato sei milioni. Finora è andata benissimo".

Il braccio destro di Di Piazza è l'ex arbitro Gianluca Paparesta che in queste settimane si è occupato della cessione dei diritti tv: "È semplicemente la persona di fiducia di Di Piazza. Lui vive a New York, ha indicato Paparesta come suo rappresentante".

Stadio e centro sportivo sono due delle idee di Mirri, col Comune qualche problema legato all'accordo con l'amministrazione comunale per l'utilizzo dello stadio Renzo Barbera: "Il problema non è la gestione di un anno o due. Il Comune deve decidere cosa fare di questo splendido stadio che però deve essere rifatto e che costa tantissimo tenere aperto. Penso che Palermo non abbia bisogno di un nuovo stadio. Io penso a una soluzione come quella di Udine o Frosinone, abbiamo già la documentazione. Vorrei averlo per un lungo periodo e potere rifare il “Barbera”. Con dieci milioni verrebbe tutto nuovo, magari più piccolo ma con palchi e tante altre cose. Il centro sportivo va fatto con almeno quattro campi. Abbiamo individuato un’area vicina al velodromo, vedremo...".

Più di 9mila abbonati al nuovo Palermo, un record per la D ma non solo, visto che nelle ultime stagioni il club rosanero ha avuto numeri decisamente più bassi: "Sì, del resto noi abbiamo voluto anche per statuto un forte legame con la città. Abbiamo previsto che nel collegio sindacale ci sia un rappresentante del Comune perché i nostri conti siano sempre trasparenti e pubblici. Però non sta andando bene con l’azionariato popolare, che si chiude il 30 ottobre. So che si è raccolto poco e rischiamo una brutta figura. I tifosi preferiscono spendere nell’abbonamento che dà un beneficio immediato piuttosto che fare parte di un progetto più lungo".

tutte le notizie di