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Ferrero punzecchia il Milan: “Hanno speso 200 milioni e non hanno mai tirato in porta”

Ferrero punzecchia il Milan: “Hanno speso 200 milioni e non hanno mai tirato in porta”

Le parole del vulcanico presidente della Sampdoria che torna sulla vittoria dei suoi contro i rossoneri e non solo.

Mediagol97

Parla Massimo Ferrero. Pittoresco e mai banale il numero uno blucerchiato.

Il vulcanico presidente della Sampdoria è tornato sulla vittoria della sua squadra contro i rossoneri di mister Montella, ex giocatore e tecnico doriano. Alla vigilia aveva pronosticato un 2-1 per la sua Samp. La sfida di Marassi è andata anche meglio delle previsioni: 2-0 per i ragazzi allenati da Giampaolo, libidine pura per il patron del club genovese: "Il Milan ha speso duecento milioni sul mercato, ma contro di noi non ha mai tirato in porta: gli abbiamo fatto due belle zucche - ha detto Ferrero a Radio Radio -. Avevo pronosticato una nostra vittoria per 2-1, loro non hanno mai tirato in porta, altrimenti avrei azzeccato il risultato. Il Milan è una grande squadra, ma individualistica".

Il presidente della Sampdoria ha detto la sua anche sulla lotta scudetto: "Secondo me lo scudetto va al Napoli, se non lo vince quest'anno non lo vince più. Deve cogliere l'attimo. La Roma? È una grande squadra, ma si deve rimboccare le maniche: contro l'Atletico sarei sceso negli spogliatoi e avrei menato a tutti".

Sempre a proposito dei giallorossi, Ferrero si è soffermato su Patrik Schick, ceduto in estate al club di James Pallotta: "Schick non è un esterno, ma una punta: quando Dzeko andrà in pensione, lui diventerà il gioiello della Roma. Del resto sugli esterni i giallorossi hanno giocatori fantastici come Perotti, El Shaarawy, Defrel: Di Francesco non è obbligato a fare il 4-3-3, bisogna mettere i giocatori dove possono dare il massimo. Schick e Dzeko insieme? Volendo sì, ma Patrik non è un esterno, deve giocare dietro al bosniaco. È un fenomeno, quando prende la palla non gliela levi più. Io non l'ho venduto, se ne è voluto andare. Cosa gli è successo a Trigoria? La risposta è molto facile: a volte la voglia e l'entusiasmo ti portano a fare degli errori. Da noi in estate il ragazzo non si è allenato tanto, loro l'hanno buttato nella mischia e hanno fatto questa cavolata".

E SU LOTITO...

"Il mio rapporto con Lotito? È una brava persona, intelligente, un grande lavoratore e imprenditore che ha fatto tante cose buone, ma ora è finito: adesso noi dobbiamo pensare alla Lega. Lotito deve piantarla di strillare: può farlo con gli altri, non con me - continua Ferrero -. Mi deve stare a sentire, altrimenti lo prendo a scappellotti: la Lega è di tutti, non di un presidente o dell'altro. Lotito lavora venti ore al giorno, ma fa solo un gran casino e i risultati non si vedono. Ha l'arte delle chiacchiere, mentre noi dobbiamo produrre ricavi e riportare la gente allo stadio. Vi pare normale vedere l'Olimpico sempre vuoto? E poi bisogna cambiare la Legge Melandri che è sbagliata: sulla ripartizione dei diritti televisivi potrei insegnare a tutti, non c'è Lotito che tenga".