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La carriera di Adriano Leite Ribeiro, meglio conosciuto come Adriano, non è stata quella che in molti pronosticavano in relazione alle sue straordinarie potenzialità.
L'attaccante brasiliano acquistato dall'Inter dal Flamengo nel 2001 sembrava avere in dote la stoffa per diventare un vero e proprio fuoriclasse, ma diverse problematiche extra calcistiche gli hanno impedito di consacrarsi uno dei centravanti più forti e prolifici della storia. Intervistato dalla rivista brasiliana R7, Adriano è tornato a parlare della sua esperienza in nerazzurro svelando anche diversi toccanti retroscena di natura personale: "Mi ha distrutto la morte di mio padre, ero sempre ubriaco e la società nerazzurra mi copriva - ha ammesso -. In Italia mi sentivo solo e triste, quindi ho cominciato a bere di tutto: whisky, vino, vodka e tantissima birra. Mi presentavo sempre all'allenamento ma non ero in condizioni di svolgerlo e lo staff mi portava nell'infermeria a dormire. Alla stampa veniva detto che avevo problemi muscolari - ha concluso Adriano -. Poi, ho capito che il problema erano le persone che avevo intorno, che evidentemente non erano veri amici: sono tornato in Brasile e ho rinunciato ai milioni ma ho ritrovato la felicità".
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