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SERIE B

Cittadella, Marchetti: “Palermo costruito per andare in A, dobbiamo essere perfetti”

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Le dichiarazioni del direttore generale del Cittadella, Stefano Marchetti, in vista del match tra il Palermo e la squadra di Edoardo Gorini.
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La sfida tra Cittadella e Palermo, in programma domenica 12 novembre al Barbera, è una sfida che rappresenta in microcosmo la Serie B di questa stagione. Da un lato il Cittadella, ultimo monte ingaggi del campionato, che si basa sulla forza delle idee e della coesione del gruppo per provare a raggiungere la salvezza. Dall'altro il Palermo, che ha investito molto sul mercato per tornare in Serie A, e che punta a conquistare la promozione diretta. In un'intervista a TuttoMercatoWeb, il direttore generale dei veneti, StefanoMarchetti, ha parlato della partita di domenica con un occhio anche al campionato di A e alla sua esperienza mancata al Napoli.

Marchetti, domenica la sfida al Palermo. Pronto? “Ci aspetta una partita importante contro una squadra molto forte che è stata costruita per provare a vincere e andare in Serie A, in uno stadio fantastico e storico davanti ad un pubblico che non trovi tutti i giorni. Giocare al Barbera è bello. Dobbiamo cercare di giocare a viso aperto cercando di fare il nostro gioco sapendo che per fare punti dobbiamo essere perfetti e sbagliare poco o niente”.

Da una parte il suo Cittadella che spende poco e rende sempre tanto; dall’altra il Palermo che ha sul mercato non ha badato a spese. Sarà Davide contro Golia? “Due filosofie di lavoro diverse. Entrambe però hanno il loro perché. Noi siamo questi da tanti anni; il City Group invece sta facendo il massimo per provare a portare il Palermo in Serie A. Sotto l’aspetto economico sicuramente è Davide contro Golia. Ma non sotto l’aspetto tecnico. Abbiamo l’ultimo monte ingaggi della B, ma ci siamo consolidati da tanti anni. Siamo solidi con una proprietà importante. Approcceremo alla partita da Cittadella”.

Il Napoli sta disputando una stagione tra luci e ombre. Lei era una forte idea per il dopo Giuntoli. Immaginava queste difficoltà? “Quando non sei lì di persona è difficile dare una risposta. Il Napoli ha tutto per riprendersi il ruolo avuto fin adesso. È una questione di tempo, di lavoro e lasciare che la squadra”.

Cambio di allenatore e qualche cessione importante come Kim. Ha valutato anche questo prima di scegliere di rimanere al Cittadella? “Quando fai delle scelte valuti tante cose. Non è che potevo fare tutti questi pensieri. Ho fatto questa scelta per i tempi: ormai le cose erano impostate e dovevo finire un lavoro che non potevo permettermi di lasciare. Ho e avrò sempre un grande rispetto per la mia società e la mia proprietà”.

Oggi c’è il derby di Roma. “Tutti i derby sono molto difficili da valutare. La spunterà chi avrà più fame. È una partita che al di là della classifica ha delle motivazioni enormi. Il derby è il derby. E vincere ti fa mettere un bel mattone per la serenità del prosieguo del campionato”.

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