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Zamparini: “Corini era arrivato come il salvatore della patria. Quando si perde, divento matto”

Zamparini: “Corini era arrivato come il salvatore della patria. Quando si perde, divento matto”

Il presidente del Palermo ritorna sull'addio di Eugenio Corini, dimessosi il mese scorso.

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Tra i due non corre buon sangue. Lo si sapeva. E, in virtù di questo, sorprese non poco il matrimonio annunciato lo scorso dicembre, quando venne esonerato Roberto De Zerbi.

Parliamo del rapporto tra Eugenio Corini e Maurizio Zamparini. La separazione che avvenne nel lontano 2007 (quando il Corini calciatore passò dai rosanero al Torino) fu paradigmatica. Zamparini non gradì, ma spiazzò tutti puntando su di lui giusto due mesi fa. Risultato? Sette partite per il Genio sulla panchina del Palermo, ma già dopo il match contro il Pescara fu messo in discussione. Delegittimato per tre settimane di fila, Corini ha poi deciso di abbandonare la nave. Questo il suo ultimo discorso.

Sulle dimissioni del Genio è tornato a parlare quest'oggi il presidente del Maurizio Zamparini. "Corini si è ritrovato in una situazione difficile: era arrivato come il salvatore della patria, ma non è riuscito a salvarla", ha detto il patron attraverso le colonne del 'Corriere dello Sport'. "Io - continua Zamparini - non sono un impiccione, do solamente consigli. Quando la squadra perde divento matto".

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