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Palermo-Ternana 1-0: Rispoli firma una vittoria preziosa con qualche patema di troppo. Commento finale

I rosa dominano in avvio dei due tempi ma non riescono a concretizzare una superiorità piuttosto netta. Rispoli firma il vantaggio, Coronado fallisce il rigore del possibile raddoppio. Qualche patema nel finale ma gli uomini di Tedino riescono a...

Mediagol77

Andrea Rispoli

di Leandro Ficarra

Tre punti di straordinaria importanza sotto il profilo numerico e psicologico. Vittoria che consolida il primato conferendo autostima e continuità alla compagine di Tedino.

Palermo straripante a sprazzi ma al contempo lezioso e sciaguratamente sprecone.

I rosanero hanno tenuto in vita, fino all'ultimo giro d'orologio, un avversario per larghi tratti dominato e palesemente inferiore sul piano dei valori tecnici.

Ha deciso Andrea Rispoli, il capitano, con una progressione inarrestabile e poderosa.

Un lampo in avvio che pareva costituire la prima nota di uno spartito trionfale. I primi venti minuti del Palermo sono stati intensi, arrembanti, convincenti. Il coast to coast vincente di Rispoli premiava l'approccio, autorevole e determinato, di una squadra subito alta, corta aggressiva.

Dominante in mezzo al campo con Jajalo e Gnahoré, effervescente dalla trequarti in su, con il  solito ispirato ed elettrico Coronado a duettare con un Trajkovski tonico ed un La Gumina  desideroso di lasciare il segno. Manovra ariosa e ficcante che si dipanava in ampiezza con la spinta  costante di Rispoli ed Aleesami, pur non trovando sempre la giusta profondità.

Tuttavia, nonostante una supremazia netta ed un avversario alle corde, la compagine di Tedino non riusciva a concretizzare le occasioni create e chiudere anzitempo un match che sembrava segnato. Così, quasi senza accorgersene, il Palermo si è progressivamente complicato la vita e la partita, tremando in chiusura di tempo. Ternana pericolosissima con l'estemporanea spizzata di Finotto che ha timbrato la traversa su una dormita colossale della linea difensiva di Tedino.

Stesso copione nella ripresa: Palermo che partiva forte dai blocchi e schiacciava la formazione umbra con venti minuti di calcio intenso ed avvolgente.

Un acuto del tandem Trajkovski-LaGumina originava il penalty che poteva mettere in ghiaccio il risultato. Coronado calciava con supponenza e debolmente dagli undici metri fallendo la chance del raddoppio. Dopo altre tre occasioni nel giro di cinque minuti, due volte con La Gumina ed una con Trajkovski, vanificate da imprecisione e bravura di Plizzari, sul cielo del "Barbera" iniziavano ad addensarsi sinistri presagi. La Ternana, senza capire bene come, restava in partita, il Palermo iniziava a calare sul piano atletico covando più di un timore su quello psicologico.

La compagine rosanero, in preda ad antichi fantasmi, serrava inconsciamente i ranghi, abbassando il baricentro nel tentativo di gestire il vantaggio e limitare i rischi. Atteggiamento che poteva costare molto caro. La beffa era potenzialmente dietro l'angolo ed i rosa hanno di fatto tremato.

Prima con un probabile fallo di mano in area di Cionek il quale si opponeva in scivolata col braccio largo, in modo piuttosto scomposto, al cross di Carretta.  Nonostante le proteste veementi degli umbri, il direttore di gara non riteneva opportuno sanzionare con l'assegnazione del penalty l'intervento maldestro del difensore polacco.

Quindi, con un paio di conclusioni velenose a giro, a firma Paolucci e Tremolada, che hanno fatto correre più di un brivido sulla schiena di Posavec. L'ansia da risultato ha reso complessa la gestione degli ultimi minuti: ma fortunatamente la squadra di Pochesci non sembrava avere in dote le risorse tecniche per infierire sulle titubanze degli uomini di Tedino.

Il tecnico rosanero ha visto i suoi in difficoltà sul piano delle energie e del dinamismo in zona nevralgica ed ha provato a correre ai ripari, cercando nerbo e vigore, con l'innesto di Murawski per un esausto Coronado.

Embalo ha rilevato un generoso La Gumina. Nel finale c'è stato uno scampolo di match anche per Dawidowicz. I centimetri e la fisicità dell'ex Benfica sono stati molto utili per sporcare ed arginare il giro palla umbro nell'ultimo scorcio di match. Il triplice fischio è stato una liberazione.

Il Palermo torna alla vittoria al "Barbera" e corrobora un primato in classifica denso di mille significati. Buona sorte e pochezza dell'avversario odierno hanno contribuito a regalare tre punti sofferti e preziosissimi in chiave promozione. Resta la sensazione di una prestazione in chiaroscuro. Il Palermo ha ribadito di avere nelle sue corde un'intensità ed un livello di calcio sufficiente a dominare ogni avversario in questa categoria.

A fare da contraltare, un'acclarata incapacità di concretizzare in maniera larga e vistosa, in termini di inerzia e proporzioni del punteggio, una superiorità apparsa piuttosto evidente.

La squadra di Tedino ha seriamente rischiato di gettare al vento una vittoria assolutamente legittima, per  valori tecnici e volume di gioco prodotto, mancando in termini di lucidità e risolutezza nei momenti focali della gara. Certe partite è auspicabile chiuderle a tempo e modo debito, poiché trincerarsi dietro l'illusione di una mera e passiva gestione del risultato può risultare letale.

Gli episodi hanno sorriso nella circostanza ai rosa, ma i rischi corsi in una una gara e contro un avversario del genere sono sembrati troppi e gratuiti. Vincere comunque, dopo aver sprecato tanto ed inopinatamente balbettato nel finale, costituisce certamente un ottimo segnale.

Così come risultano estremamente apprezzabili spirito gladiatorio e compattezza con cui il gruppo dimostra di volere, sempre e comunque, arrivare al risultato. Anche attraverso momenti di appannamento e criticità, stringendo i denti con spirito di sacrificio ed abnegazione nei frangenti di sofferenza.

Il reparto difensivo ha confermato un buon livello di sinergia ed affidabilità pur non particolarmente sollecitato da una Ternana a dir poco sterile negli ultimi sedici metri. Tuttavia, non bisogna mai calare di un secondo l'asticella dell'attenzione. Struna e compagni l'hanno fatto due volte nell'arco dei novanta minuti: la traversa ha salvato Posavec su Finotto, Martinelli non ha ritenuto di sanzionare il fallo di mano di Cionek con la massima punizione.

Coronado ha dimostrato di gradire la nuova collocazione tattica. Da mezzala offensiva il brasiliano garantisce estro, qualità e cambio di passo nello sviluppo delle trame offensive.

Regala giocate e virtuosismi da lustrarsi gli occhi, crea la superiorità numerica e rompe la densità avversaria con eleganza ed irrisoria facilità. Deve però crescere sul piano della cattiveria al momento di chiudere la giocata, sia in sede di rifinitura che di finalizzazione.

I rigori si possono sbagliare. Ma un giocatore della sua classe deve certamente calciare in modo diverso. In ragione del suo peso specifico e del momento topico in cui versava il match.

Benino anche se con qualche pausa Gnahoré, intenso, sagace e ordinato Jajalo.

Sulle corsie straripante e decisivo Rispoli, in lieve e graduale crescita Aleesami.

Segnali di risveglio da Trajkovski che è parso più brillante sul piano atletico e maggiormente integrato nella tessitura delle tracce di manovra.

La Gumina non ha lesinato una stilla di energia. Si è guadagnato il rigore, ha cercato il gol con insistenza, caparbietà e senza grande fortuna. Spesso la foga lo tradisce, inducendolo a peccare di lucidità nel momento decisivo.  Fatica, per struttura e caratteristiche tecniche, a fungere da terminale e far salire la squadra. L'attaccante palermitano dispone nel suo bagaglio tecnico di altre peculiarità. Deve crescere sotto il profilo tattico e fisico.  Può e deve farlo, gradatamente e senza eccessive pressioni. Lo spirito e la voglia sono ideali, i numeri non gli mancano.

In termini di profondità e peso specifico nei sedici metri, l'assenza di Nestorovski è un dazio molto pesante da pagare per questa squadra. L'abilità nel legare la manovra e coprire la sfera, unitamente all'implacabilità del macedone sotto porta, costituiscono risorse a cui questo Palermo non può rinunciare.

I numeri, lo spirito, l'equilibrio, tattico e mentale, sono valori inconfutabili che premiano il lavoro di questa squadra. Il Palermo prosegue spedito la sua marcia, mettendo al momento in fila le potenziali contendenti alla promozione. Con la bufera che imperversa ben oltre i confini del terreno di gioco non è certo un risultato di poco conto.

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