notizie

Razzi svela: “Kim Jong-un sa tutto della Serie A”. E su Han…

PALERMO, ITALY - APRIL 02:  Kwang Song Han of Cagliari looks on in the bench during  the Serie A match between US Citta di Palermo and Cagliari Calcio at Stadio Renzo Barbera on April 2, 2017 in Palermo, Italy.  (Photo by Tullio M. Puglia/Getty Images)

Il noto senatore è appena stato a Pyongyang. E domenica volerà a Cagliari per salutare Han, il giovane attaccante rossoblù.

Mediagol7

Lo scorso 2 aprile, in occasione di Palermo-Cagliari, ha fatto il suo esordio in Serie A.

Stiamo parlando di Kwang Song Han. Classe 1998, il giovane attaccante è il primo nordcoreano ad esser riuscito a debuttare (e a segnare contro il Torino) nel massimo campionato italiano. Arrivato in Italia grazie ad un viaggio in Corea del Nord organizzato dal noto senatore di Forza Italia, Antonio Razzi (QUI I DETTAGLI), Han ha recentemente firmato il suo primo contratto professionistico; contratto che avrà effetti dal primo luglio e che scadrà nel 2022.

Intanto, chi domenica prossima sbarcherà in Sardegna per salutare proprio Han è il senatore Razzi che - intervistato da 'La Gazzetta dello Sport' - si è espresso sul ragazzo e sui diversi giovanissimi talenti che grazie a lui sono arrivati nel Bel Paese. "Quanti sono? Una quarantina circa in quattro anni, da quando ho cominciato a collaborare con l’Ism (la scuola di calcio internazionale di Perugia, ndr). Hanno studiato l’italiano e il nostro calcio, molti sono tornati a casa, una quindicina sono rimasti - ha spiegato -. Ho regalato la maglia di Han, firmata, al vice premier Ri Su-yong. Era felicissimo, non finiva di ringraziarmi. Poi ho incontrato Pak Doo-ik, quello che ha fatto piangere l’Italia al Mondiale ’66, ora è il presidente della Federcalcio che finanzia il progetto".

Su Kim Jong-un -"Se segue il calcio italiano? Certo, sa tutto della Serie A e del basket Nba. Se la Juventus giocasse nello stadio di Pyongyang, che è enorme, lo riempirebbe. Cosa dirò ad Han domenica? Gli farò i complimenti, è considerato un talento, al livello di quelli europei. L’ho incontrato una volta a Pyongyang, ma non credo di riconoscerlo: sono tutti uguali...", ha concluso Razzi.