Ennesimo caso di razzismo negli stadi.
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Verona-Brescia, cori razzisti contro Balotelli. Il presidente gialloblù Setti: “Tifosi ironici, episodi ingigantiti”
Il presidente del Verona Maurizio Setti si difende dalle ennesime accuse di razzismo rivolte nei confronti dei tifosi gialloblù, protagonisti quest’oggi di cori contro Mario Balotelli
L’impianto protagonista dell’ultimo episodio di discriminazione razziale tra gli spalti è il ‘Bentegodi’, in occasione dell’undicesima giornata del campionato di Serie A. Il match tra Hellas Verona e Brescia, infatti, è stato interrotto al 54’ per dei cori razzisti rivolti dai tifosi gialloblù a Mario Balotelli. L’attaccante delle Rondinelle ha fermato l’azione di gioco di cui era protagonista scaraventando il pallone in curva e minacciando di lasciare il campo nel caso in cui non venissero presi provvedimenti. I compagni, ma anche gli avversari, hanno convinto il centravanti a restare sul terreno di gioco e, dopo l’invito dello speaker ad evitare qualsiasi coro discriminatorio, il match è ripreso.
Al termine della gara, Mario Balotelli ha lasciato il ‘Bentegodi’ senza rilasciare alcuna dichiarazione. A parlare, invece, è stato il presidente gialloblù Maurizio Setti, il quale ha affermato di non avere udito alcun coro razzista: “Noi tutti oggi, al Bentegodi, non abbiamo sentito alcunché. Posso solo dire che i tifosi del Verona sono particolari. Hanno un modo di 'sfottere' gli avversari carico di ironia ma il razzismo qui non esiste, da tempo, almeno da quanto ci sono io alla guida del club. Siamo i primi a condannare gli episodi di questo genere. Ma oggi Verona non è così: siamo una società e un pubblico che ha nelle vene lo sport puro. Condanniamo il razzismo e oggi, ripeto, non si è udito alcun insulto contro il colore della pelle. Allo stadio ci sono ventimila persone, non possiamo fare lo screening a tutti. Le formule sono semplici per risolvere tutto ciò: basta individuare i responsabili e cacciarli dagli stadi. Balotelli lo conosco da tempo: è un bravo ragazzo e un grande campione; è chiaro che un suo gesto venga ampliato. Mi dispiace, qualora sia successo, che uno spettatore abbia insultato Mario ma credo che oggi la cosa, per me nulla, rischi di essere ingigantita”.
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