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Il comporto organizzativo dello sport vacilla.
Gli organi competenti destinati alla logistica degli eventi stanno cercando in tutti i modi di porre rimedio alle difficoltà di gestione di eventi e manifestazioni sportive annullate, per giusta causa, dopo il repentino diffondersi della epidemia, ormai divenuta pandemia, da CoVid-19. Tra questi anche Michele Uva, vicepresidente dell'UEFA, che in queste ultime settimane ha optato per decisioni drastiche ma fondamentali su Campionati e Coppe europee, come spiegato nel corso di un'intervista ai microfoni di 'Tuttosport'.
CAMPIONATI NAZIONALI: "Abbiamo dato priorità al completamento dei campionati nazionali ovviamente con l’integrazione delle finestre per concludere le Coppe europee. La commissione Uefa, Eca e EL ha sul tavolo diverse soluzioni per lavorare armonicamente anche con opzioni di sforamento di date. Tutte le formule sono possibili. La risposta l’avremo quando riprenderanno i campionati nazionali. Non abbiamo ragionato in maniera egoistica mettendo in prima fila le coppe internazionali".
FAIR PLAY FINANZIARIO:"Una cosa è certa: il Financial Fair Play e i sistemi di controllo ci saranno e non saranno congelati. Non verranno cancellati anche se potranno essere adottati degli aggiustamenti per fronteggiare lo tsunami che ha travolto il mondo e quindi anche il calcio. Sempre con trasparenza, condivisione e unità. Abbiamo fatto un sacrificio a beneficio del sistema calcio europeo. Faremo un sacrificio economico e organizzativo, ma la Uefa ha riserve di flessibilità, redditività e difesa finanziaria per fronteggiare e attenuare i danni provocati dal Covid-19".
EMERGENZA GLOBALE: "Per la prima volta ci confrontiamo in prima persona con il simbolo della globalizzazione mondiale. Con il nostro egocentrismo siamo sempre convinti che le cose accadano a quelli di fianco e mai a noi. Ho girato a gennaio e febbraio l’Europa e avvertivo questa diversa percezione del problema a seconda dello Stato in cui ero. Forse questo Coronavirus ci insegnerà che nessuno nel mondo può sentirsi immune. Questa è la cicatrice che rimarrà al mondo. Non foss’altro perché io sono italiano e avevo report in diretta di ciò che accadeva nel nostro Paese che è stato colpito per primo, all’Uefa erano tutti consci della gravità della situazione".
EUROPA UNITA: "Alla UEFA fanno riferimento 55 Federazioni e quindi 55 nazioni che non erano sincronizzate sullo stesso livello di emergenza. Si andava da chi ospitava 80 mila spettatori a chi giocava a porte chiuse. Contesto chi dice che ci siamo mossi tardi, abbiamo cercato il 17 marzo l’unanimità e l’abbiamo trovata grazie al lavoro che precedentemente avevamo fatto. E per essere efficaci occorre muoversi in maniera univoca e armonica: la forza e la leadership del presidente Ceferin è stata evidente. Magari ci fosse stato questo atteggiamento da parte dell’Europa. L’azione trasparente e condivisa e unanime è un qualcosa che non è avvenuto a livello di Unione Europea dove azioni individuali ed estemporanee hanno dato un brutto spettacolo a chi ha sempre creduto nell’Europa unita. E i cattivi risultati sono evidenti".
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