Solitamente si definisce un artista colui che plasma dal nulla un'opera che improvvisamente grazie alla sua maestria diventa un capolavoro. Questa è la storia che interessa più da vicino il Palermo e il suo tecnico. Anche se chiamarlo in tal modo risulta un po' riduttivo: senza mezze misure lo si può definire un maestro che ha saputo gestire al meglio una squadra, spaesata all'inizio e sicura adesso. L'artista di Ascoli Piceno non ha fatto altro che ricompattare il gruppo, che a ragion del vero era già unito, dimostrando che la squadra è in grado di regalare ottime prestazioni. Sugli obiettivi stagionali, almeno per ora, meglio non sbilanciarsi più di tanto.
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L’artista Iachini: “Firmo per la salvezza. Zampa fondamentale. Ecco consiglio a Dybala. Su Belotti…”
di Benny Forestiere.
A Empoli unica sbavatura. "Abbiamo continuato a lavorare come facevamo pure prima. Non ho fatto niente di più. Il merito semmai va al presidente Zamparini che mi ha confermato la fiducia , consentendomi di proseguire il percorso interpretativo già un anno prima quando subentrai a Gattuso. E se andiamo ad analizzare quelle prime 6 giornate, solo una volta abbiamo sbaglato partita, ad Empoli".
Fiducia di Zamparini fondamentale."Lì scattò qualcosa anche nella testa dei giocatori. Ci compattammo, prendemmo fiducia. Probabilmente proprio il fatto di aver visto il presidente così convinto e determinato a proseguire il cammino tutti assieme ha caricato la squadra. Il resto l’ha fatto quella prima vittoria contro il Cesena che ci ha dato quel qualcosa in più che ci mancava".
Sulla salvezza. "Firmerei per la salvezza, ma non mi piace pormi dei limiti, del resto anche un anno fa non ci fermammo dopo aver centrato la promozione e tagliammo una lunga serie di record che impreziosirono il nostro campionato - spiega Iachini a 'La Gazzetta dello Sport' -. Quindi dico, andiamo avanti un metro dopo l’altro e poi vedremo quanti chilometri avremo percorso. Conosco le regole del mio lavoro ma sapevo pure che fino a quel momento la vittoria spesso era sfuggita per un soffio e per sfortuna e inoltre il presidente anche nei momenti critici mi aveva ribadito la sua stima e per questo dico che i risultati di oggi premiano in primis Zamparini".
Più concretezza. "Un po’ di concretezza in più non guasterebbe, soprattutto in fase di realizzazione. Siamo una delle squadre di A che tirano di più in porta ma segniamo meno di quanto potremmo. La loro esplosione? E chi l’avrebbe immaginato solo un anno fa. Di Dybala si diceva che non poteva giocare prima punta, mentre io ero convinto che fosse proprio quello il suo ruolo e Vazquez era finito fuori rosa. Con il lavoro e con la tenacia sono cresciuti entrambi, ma essendo ancora giovani hanno ampi margini di miglioramento".
Dybala deve restare. "Non sta a me fare valutazioni di mercato. Ma al momento gli consiglierei di rimanere ancora a Palermo. In ogni caso per me è una soddisfazione valorizzare i giocatori che la società mi mette a disposizione. Nazionale italiana? Penso che non dovrebbe seguire gli interessi ma andare là dove lo porta il cuore".
Belotti fuori. "Quanto è difficile lasciare fuori uno come lui? Abbiamo anche provato a giocare col tridente offensivo in qualche occasione, ma non sempre è possibile. Su Belotti puntavo già l’anno scorso ed è un giocatore su cui facciamo molto affidamento".
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