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Iachini: “Voglio la partita perfetta. Quaison può fare il Vazquez. Assenza Barreto? La mia soluzione”

Il tecnico rosanero Beppe Iachini alla vigilia della sfida contro il Torino fa la conta degli assenti.

Mediagol77

Grinta e determinazione. Alla vigilia della sfida contro il Torino il tecnico rosanero Giuseppe Iachini ha suonato la carica: all'Olimpico non potrà contare sugli squalificati Barreto e Vazquez, al loro posto Belotti e uno tra Bolzoni e Chochev.

Assenze pesanti."Non mi piace lamentarmi delle assenze, però Vazquez e Barreto sono giocatori importanti. Chi giocherà darà il suo contributo, abbiamo dimostrato di poter fare delle buone partite per via della nostra organizzazione di gioco . Oggi un articolo della Gazzetta ha messo in chiaro quello che è stato il nostro percorso, con tanti pali colpiti. Se avessimo avuto un pizzico di fortuna in più ora avremmo più punti. Serve continuità anche dal punto di vista dei punti fatti".

La partita perfetta. "Il Torino è una squadra con un buon allenatore, che negli anni ha costruito un gruppo che si conosce bene e che ha raggiunto l’Europa League. Hanno qualità ed esperienza, lo si vede dai giocatori che hanno in rosa. Ci sono tutti i presupposti, in virtù anche delle partite che stanno facendo, vedi quella con la Juve, per prendere la partita in maniera molto attenta. Dovremo fare una partita importante sotto tutti i profili, serve ancora la partita perfetta per fare risultato".

La dura legge del gol. "Può essere la grande occasione di Belotti? Io tengo sempre qualche freccia pronta da giocarmi a gara in corso. Abbiamo fatto giocare spesso dall’inizio Belotti, come a Napoli in trasferta, con la Lazio e in casa dell’Empoli. Altre volte, vista anche la squadra che sta dimostrando di avere raggiunto delle qualità e delle certezze importanti. Stiamo cercando di riproporre in Serie A i valori dello scorso anno. In Belotti ripongo grande fiducia, come l’anno scorso, quando l’ho messo in campo fin da subito. Però non possiamo aspettarci che faccia tutto e subito. Quando va in Under 21 gioca contro suoi coetanei, mentre in Serie A bisogna sapersi muovere coi movimenti giusti, saper attaccare gli spazi in maniera diversa, in maniera più incisiva. Bisogna mettere in difficoltà gli avversari sulla tattica individuale, da questo punto di vista Belotti può migliorare tanto. Però lo considero comunque un titolare della squadra a tutti gli effetti, a prescindere dal fatto che possa giocare o meno dall’inizio. La considerazione mia è quella, poi di volta in volta decido come impiegarlo".

Makienok-Joao Silva-Bentivegna."Mi dà un po’ di fastidio non avere un cambio in attacco come contro il Parma, è qualcosa su cui stiamo lavorando, vale a dire la crescita di Makienok che adesso ha un problemino fisico, e di Joao Silva. Ci stiamo conoscendo meglio per interpretare nel modo giusto i movimenti e l’inserimento nel gruppo-squadra. C’è anche Bentivegna che verrà con noi, speriamo ci possano dare una mano. Avrei gradito qualche giocatore più pronto? Il programma è questo e lo sapevo. La nostra società guarda ai giovani, alla loro crescita. Sono partiti due ragazzi che con noi hanno fatto bene, ma avevano altre ambizioni e gli è stata data questa opportunità. Sono stati presi due ragazzi giovani che devono lavorare per inserirsi al meglio e avere una crescita costante".

Affidamento su Vazquez. "Le caratteristiche di un giocatore che esce non sono mai uguali a quelle di chi subentra. Nel caso di Vazquez non c’è uno esattamente uguale a lui, però è una punta, come lo è Dybala. Poteva avere gli stessi gol fatti se avesse centrato meno pali. Se arriva con quella frequenza a calciare evidentemente ha la propensione ad attaccare. Su di lui facciamo affidamento e crediamo. Ma anche senza di lui vogliamo fare una partita giusta e propositiva, mantenendo i giusti equilibri".

A Torino, fuori le armi."Noi viviamo alla giornata, lo abbiamo fatto anche all’inizio, quando non raccoglievamo quanto seminavamo. Forse dovevamo prendere le misure a un campionato difficile come la Serie A. C’è stata anche una componente di sfortuna, venivamo castigati alla prima disattenzione. Col Torino serviranno le nostre solite armi: intensità, determinazione, attenzione. Se caliamo l’attenzione un attimino andiamo incontro a giornate non facili".

Quaison come Vazquez."Quaison alla Vazquez? Sì sì, è una cosa su cui sto lavorando. Vorrei vederlo un po’ come seconda punta-trequartista. Ci sto lavorando sopra, oltre che nel ruolo di centrocampista. Lo ritengo un ragazzo che in prospettiva può essere un jolly per il Palermo".

Torino temibile. "E’ una squadra molto forte, ci sono giocatori come Amauri, Quagliarella, Martinez, Larrondo. Sono forti in tutti i reparti e poi c’è un grande allenatore come Ventura che ha plasmato una squadra che sa giocare bene. E’ una squadra attrezzata, anche se magari non ha in classifica i punti che avrebbe meritato".

Crescita Chochev. "Chochev? E’ un ragazzo che sta crescendo molto. Ha ottimi tempi di inserimento, è uno che va dentro, colpisce e sa far male. Poi è forte di testa, è predisposto ad avere quella crescita e quei movimenti che possono esserci utili. Ha solo 21 anni e quindi il processo di crescita e di lavoro è ancora in corso. Chiederò a lui di fare il Vazquez? No, questo spetta a tutta la squadra. Non conta quanti attaccanti si schierano in campo, nemmeno la Juventus prima in classifica. Nel calcio non si fanno più gol semplicemente inserendo più attaccanti, serve saper far arrivare più uomini possibile davanti alla porta".

Essere compatti. "Abbiamo parlato con la squadra della gara col Parma. In certe situazioni serve un atteggiamento più compatto e corto, dobbiamo essere intensi ad accorciare in certe zone. Il Parma aveva preparato la partita a nostra immagine e somiglianza, con Cassano a fare il Vazquez. Sono situazioni difficili da bloccare e sta alla squadra saper leggere il tutto".

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