Centotrentaquattro reti in quattordici anni di Torino. Paolo Pulici dà i suoi personalissimi consigli ad Andrea Belotti per sbloccarsi: il Gallo è ancora a quota zero gol in stagione con gli uomini di Ventura e nell'ultima partita (contro la 'sua' Atalanta, ndr) ha colpito due legni. "La soluzione è crederci, crederci sempre. Non perdere mai la fiducia, quando le cose non vanno bene. E non smarrire la modestia, quando invece tutto gira per il meglio. L’arroganza fa danni, quando ti credi di essere diventato un fenomeno. L’umiltà e la positività invece ti consentono di farti trovare sempre pronto. L’aspetto psicologico è fondamentale per mantenere l’equilibrio in ogni frangente della carriera, nella giostra degli alti e bassi inevitabili che lo sport regala - premette Pulici in un'intervista a Tuttosport -. Belotti ha indubbie qualità, è in progresso, si sbloccherà, segnerà il primo gol e tutto diverrà d’incanto più facile. Ma il calcio ha le sue esigenze. E l’Abc è il lavoro, l’allenamento quotidiano. Ripetere all’infinito i tiri in porta, per esempio, è un esercizio utile sempre, a qualsiasi età, a 15 come a 21 anni, o a 30. Se tutti i giorni alla fine del lavoro collettivo ti metti a tirare altre 20 volte in porta, per dire, alleni il piede e la testa, alleni l’intuito e curi l’abitudine al gesto tecnico, la naturalezza della conclusione. E ci guadagni eccome, tutto ti torna in partita sotto forma di forma mentale, di predisposizione: quando magari ti capita una sola occasione in 90 minuti, altro che 20 tiri, e devi anche colpire la palla a occhi chiusi. Per me era così, è stato così".
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