di Anthony Massaro
SERIE B
Serie B, Top e Flop al giro di boa: Frosinone star, favola Sudtirol e big deluse…
La Serie BKT dell'attuale stagione agonistica 2022/2023 - rappresenta e rappresenterà - uno dei campionati più affascinanti e godibili dell'intera storia calcistica della cadetteria. Un torneo in cui regna l'equilibrio, che presenta parecchi club di blasone e vede numerose squadre appaiate in classifica o divise da poche lunghezze. Il girone d'andata è terminato, in attesa del rientro - previsto - il 14 di gennaio, ecco il riepilogo generale sulle venti squadre partecipanti.
LE DELUSIONI
Il Cagliari guida da regina discussa delle deluse, il raggruppamento delle squadre dal rendimento palesemente inferiore alle attese in questa prima frazione di stagione. Partita in griglia di partenza come una big pronta all'immediata risalita, il club del patron Giulini delude altamente le aspettative, totalizzando soli 25 punti in 19 gare disputate, cambiando anche guida tecnica in vista del girone di ritorno. Il passaggio di testimone in casa sarda porta il nome di Claudio Ranieri, che debutterà al posto di Fabio Liverani, a partire dal 20° turno di Serie B. L'ex mister di Leicester City e Roma tra le altre, potrà disporre di una rosa ampiamente attrezzata per competere nei piani alti della graduatoria e lasciare nell'immediato l'undicesimo posto della classifica.
A seguire il Venezia - l'altra squadra retrocessa dalla Serie A - chiamata a giocarsi le prime posizioni della B e ritrovatasi impantanata nella lotta per non retrocedere in Lega Pro. Anche per quanto concerne i lagunari è arrivato il cambio in panchina, da Ivan Javorcic a Paolo Vanoli nel corso della prima parte di stagione. Il computo totale tra i due condottieri della formazione veneta, conta soli 20 punti oltre che la diciassettesima posizione - ad una sola lunghezza dalla retrocessione diretta - che poco fa sorridere la piazza arancioneroverde.
Il Benevento, in seguito a numerose annate contraddistinte da promozioni o partecipazioni ai playoff di Serie B, nell'attuale stagione agonistica si ritrova ad occupare posizioni ben più basse rispetto alle reali aspettative di tifoseria e dirigenza. Il subentro di Fabio Cannavaro a Fabio Caserta non ha portato i frutti sperati, in ragione del quattordicesimo posto attualmente occupato in graduatoria. L'organico giallorosso fatica ancora a tararsi adeguatamente sul piano di identità tattica, automatismi e qualità del gioco espresso. Per tagliare il traguardo playoff serve una decisa inversione di rotta che generi un plus di solidità, concretezza ed incisività.
Non costruita di certo per ambire alla promozione in massima serie, il Cittadella naviga tra le ultime posizione della classifica - deludendo le aspettative dirigenziali - che vedevano la squadra saldamente attrezzata per il consolidamento tranquillo della categoria, in virtù delle ultime stagioni disputate: dalle finali playoff perse nella gestione Venturato fino all'undicesimo posto della scorsa stagione al debutto di Edoardo Gorini in panchina. L'ex calciatore granata, selezionato come nuovo condottiero del club veneto 18 mesi fa, pare essere stato confermato dalla lungimirante dirigenza del Cittadella anche in questo periodo di crisi, nell'auspicio di poter risalire la china attraverso la continuità del progetto tecnico.
Il Como, squadra ambiziosa per via delle ampie disponibilità economiche della nuova proprietà, nel corso della sessione estiva di calciomercato ha costruito una rosa ampiamente all'altezza di competere per la zona playoff, visti i nomi presenti nell'organico a disposizione del mister subentrato, Moreno Longo. Da Cesc Fàbregas a Patrick Cutrone e Leonardo Mancuso, passando per Daniele Baselli, Vittorio Parigini e Paolo Faragò fino a Mauro Vigorito e Alberto Cerri. Tutti elementi di livello eccelso per un club partecipante al campionato di Serie B. ma dal rendimento fin qui altamente, 22 punti in classifica ed il quindicesimo posto occupato dai lariani, a sole due lunghezze dalla zona playout.
La Spal, squadra rinnovata nella gestione tecnica dal subentro di Daniele De Rossi in panchina, al posto dell'esonerato Roberto Venturato, non è ancora riuscita ad uscire dal periodo di crisi che ha caratterizzato l'avvio dell'annata estense. Il club del patron Tacopina è impegnato nella spietata lotta salvezza che vede coinvolte diverse big del torneo cadetto, piazzamento ad oggi ben diverso dalle reali aspettative della compagine ferrarese.
IN CRESCITA
Il pareggio di 1-1 tra Venezia e Pisa lo scorso 17 settembre decretò la fine della breve parentesi toscana, targata Rolando Maran, dando nuovamente vita al ciclo D'Angelo 2.0. Da lì in poi, la sconfitta per il Pisa diventò un lontano ricordo, con i nerazzurri capaci di totalizzare 27 punti in 13 partite, vincendone 7 e pareggiandone 6, senza mai andare ko. Un bottino ricchissimo, che ha permesso al club mollone di ritrovarsi al giro di boa al quinto posto in classifica in piena lotta playoff. Tutto questo merito del mister abruzzese, capace di dare un imprinting tangibile, un'identità strategica e concettuale definita, anche se ampiamente perfettibile, rivitalizzando sul piano fisico e motivazionale diversi elementi in seno alla rosa toscana.
Il Perugia, dopo un inizio incredibilmente faticoso con Fabrizio Castori in panchina e la breve parentesi targata Silvio Baldini ha rialzato la testa, con il ritorno del mister marchigiano in panchina. il club umbro sembra aver ritrovato, attraverso un lungo percorso di crescita graduale, il proprio vestito tattico, costituito da compattezza, intensità e coraggio. Imporre il proprio gioco, fare la partita, azzannare l'avversario, detenere il comando delle operazioni e attaccare la porta sono caratteristiche che hanno contraddistinto le ultime uscite del Grifone, capace di totalizzare 15 punti nelle ultime 10 gare, battendo squadre maggiormente attrezzate come Reggina, Genoa, Venezia e Benevento, strappando pareggi importanti a Cosenza, Modena e Spal.
Dopo una burrascosa parentesi estiva, archiviata con le dimissioni di Silvio Baldini e Renzo Castagnini - il Palermo targato City FootballGroup - ha ritrovato equilibro e stabilità sul piano sportivo e progettuale. Con Corini in panchina ed a capo della direzione sportiva Rinaudo, la società del capoluogo siciliano ha costruito una squadra ampiamente attrezzata per centrare l'obiettivo consolidamento della categoria, provvisoriamente certificato del tredicesimo posto occupato in classifica. Trovato attraverso una risalita lenta ma proficua sul piano squisitamente numerico, offrendo riscontri forti, veementi e tangibili. Soprattutto in termini di atteggiamento, intensità e prestazione.
LE CONFERME
Il Genoa di Alexander Blessin, con ogni probabilità sarebbe finito tra le delusioni, l'avvento di Alberto Gilardino cambia completamente le carte in tavola. Il Grifone sotto la guida dell'ex allenatore di Pro Vercelli e Siena tra le altre, si rivitalizza soprattutto sotto il piano mentale, offrendo tenui ma costanti segnali di crescita in termini di intensità e solidità. Attenzione, carattere, un embrione di maggiore coralità ed incisività nello sviluppo di una fase offensiva, ancora poco prolifica al netto dell'organico rossoblù. Il terzo posto in classifica regala comunque speranze e buoni propositi in vista del girone di ritorno, che vedrà il club ligure tra i candidati numeri uno alla promozione diretta, per il momento occupata da Frosinone e Reggina.
Il Cosenza, squadra fanalino di coda del campionato cadetto, conferma quando dettato dai pronostici della vigilia, che vedevano la formazione calabrese tra le squadre in destinate ad annaspare in zona salvezza Insoddisfacente fin qui il riscontro numerico del cambio di guida tecnica tra Dionigi e Viali in corso d'opera, causa un organico sotto diversi punti di vista deficitario e da rivedere, in sede di mercato invernale, per riconcorrere la permanenza in Serie B, oggi distante cinque punti.
Brescia, squadra del patron Cellino - costruita per una salvezza tranquilla - in considerazione del sedicesimo posto occupato per monte ingaggi in Serie B. Una formazione creata attraverso un mercato fondato maggiormente da idee e prospettiva più che da ampie disponibilità economiche. Nonostante la dodicesima posizione in graduatoria, la società lombarda ha deciso di sollevare dal proprio incarico Josep Clotet, affidando la panchina biancoazzurra ad Alfredo Aglietti, fresco di debutto al Mario Rigamonti nel match contro il Palermo, terminato 1-1. Per il momento le aspettative sulla formazione bresciana sembrano essere in linea con i risultati ottenuti.
Il Modena, da neopromosso in Serie B - in seguito alla vittoria del campionato di Lega Pro girone B - conduce una prima parte di stagione tranquilla, occupando il decimo posto in classifica. La squadra di Attilio Tesser qualora proseguisse tale andamento, potrebbe salvarsi con largo anticipo.
L'Ascoli di Cristian Bucchi, dopo l'incredibile annata passata sotto la guida di Andrea Sottil, arriva al giro di boa del 2022 con un confortante nono posto in classifica, ad un punto di distacco dalla zona playoff, confermando perfettamente le aspettative iniziali, che vedevano il club di Piceno puntare ad insediarsi stabilmente nella parte mancina della graduatoria.
Parma, squadra che in Serie B evidenzia i maggiori progressi in termini di rapidità e verticalità nello sviluppo della manovra sotto la guida di Fabio Pecchia, rispecchiando perfettamente le aspettative iniziali, galleggiando in zona playoff tra il sesto ed il quarto posto, con l'ambizione di accorciare ulteriormente il distacco dalla vetta, attualmente detenuta dal Frosinone. Sogno promozione ampiamente alla portata dei crociati, in virtù dell'organico messo a disposizione del mister ex Cremonese, una rosa che vanta la presenza di calciatore del calibro di: Gianluigi Buffon, Franco Vázquez, Roberto Inglese e Valentin Mihăilă.
LE SORPRESE
Il SudTirol, squadra campione del Girone A di Lega Pro 2021-2022 - si affaccia per la prima volta in Serie B - con l'umiltà della matricola che punta alla conquista della salvezza. Nonostante ciò, in seguito al subentro di Pierpaolo Bisoli, ila compagine altoatesina innesca un processo articolato e graduale di crescita e identificazione della squadra nei meandri della filosofia calcistica del nuovo tecnico. Oggi il SudTirol occupa il settimo posto in classifica, dopo aver totalizzato il brillante score di ben 26 punti in 19 partite. Rivelazione assoluta del girone d'andata nel torneo cadetto.
Il Frosinone capolista, nonostante una buona rosa, sembrava oggettivamente inferiore rispetto alle big candidate alla promozione diretta. Pronostici e griglia di partenza completamente smentiti al cospetto cammino trionfale del club ciociaro guidato da Fabio Grosso in questa prima parte di stagione. Un progetto tecnico oggettivamente di qualità, soprattutto sul piano tattico: consueto 4-3-3 audace e propositivo, baricentro alto come la linea del pressing, squadra corta e aggressiva, sensibilmente più fluida e concreta in transizione e nella tessitura delle trame offensive, dominante nel gioco rispetto a quasi tutti gli avversari. Da celebrare, inoltre la presenza di talenti schierati come Kone, Moro, Mulattieri, Borrelli, Turati e Ciervo.
Il Bari di Michele Mignani, da neopromossa, dimostra con estrema gioia per gli appassionati di calcio, quanto sia fidelizzante con il proprio pubblico condurre un progetto tecnico pieno di idee senza spese folli, mantenendo e puntando sul gruppo vincente in Lega Pro, aggiungendo elementi funzionali alla causa che hanno permesso alla formazione pugliese oggi di essere collocata al terzo posto in classifica. I galletti nonostante l'ultimo ko interno contro il Genoa, davanti ad oltre 50.000 spettatori al San Nicola, sognano in grande, con all'orizzonte il ritorno in massima serie.
Ternana, squadra in piena lotta playoff -il cui percorso è stato contraddistinto da un girone d'andata godibile e soprattutto soddisfacente - nonostante il sorprendente cambio in panchina che ha visto subentrare Aurelio Andreazzoli a Cristiano Lucarelli. Con l'avvento del mister ex Empoli qualche eccesso di confidenza in sede di palleggio nella prima costruzione, la tendenza ad accorciare in avanti con le linee non sempre sincrone e con il tempo giusto, la compartecipazione massiccia di gran parte degli effettivi alla fase di possesso, il baricentro spesso fin troppo alto, una palese difficoltà a ricomporre la densità, schermando a dovere la linea difensiva, una volta perso il pallone. Una volta affinati automatismi ed equilibri tattici il club rossoverde potrà risalire nuovamente la china.
Reggina, una delle realtà più sorprendenti dell'intero torneo cadetto. Oggi guida la Serie B insieme al Frosinone, con una squadra ben amalgamata tra giovani ed esperti dal tecnico Filippo Inzaghi, un grande conoscitore di calcio, stratega minuzioso sul piano tattico ed eccellente guida sotto il profilo psicologico e motivazionale.
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