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Cagliari, Mancosu: “Riportato la squadra dove merita. Ranieri un visionario”

Cagliari
Le parole del trequartista del Cagliari, Marco Mancosu, a pochi giorni dalla sfida contro il Bari che ha regalato la promozione ai sardi.
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Dopo la finale playoff del San Nicola vinta contro il Bari grazie a un gol nel recupero di Pavoletti, i tifosi sardi hanno reso omaggio alla squadra, tornata nella massima serie dopo un solo anno di B. Circa 15mila tifosi hanno celebrato l'impresa di Lapadula e compagni per la vittoria dei playoff all'Unipol Domus. Al termine della festa promozione, il trequartista rossoblù Marco Mancosu, ha parlato in conferenza stampa.

È stato stupendo perché è stato inaspettato. Ci dono state certe partite come il Parma e il Bari alla fine che hanno lasciato poche speranze. Ci siamo aggrappati alla forza che ci ha portato a vincere le ultime partite. Abbiamo riportato la squadra dove merita.

Ho la libertà di poter parlare in sardo e so quanto è importante per un sardo farsi rappresentare da una lingua che non è riconosciuta in tutto il mondo. Il momento della rimonta col Parma è stato il più intenso. Il gol di Pavo è stato abbastanza semplice.

Forse la partita più difficile è stata quella col Perugia, in quel momento non ero a Cagliari. I ragazzi sono stati scossi da quella partita, quello è stato il momento più basso, in cui eravamo scollegati col pubblico. C’erano degli spettri come la retrocessione e mi è dispiaciuto non essere stato con i miei compagni.

Ranieri? È un visionario, legge le situazioni molto prima che accadono. Pensare che dovessimo andare a vincere a Bari ha messo una formazione in campo che ci ha lasciato a bocca aperta. Lui sapeva dove voleva andare a parare. Queste letture spero di portarmele dentro perché sono cose che ho le hai o non le hai, ti permettono di ribaltare azioni che sembrano già morte.

Il futuro? Io personalmente so come va la vita: non puoi decidere sempre tu cosa fare l’anno prossimo, ci sono delle valutazioni da fare e ognuno le farà. Si vedrà se si può continuare insieme, sono 15 anni che giro, sono come l’immigrato a Bruxelles che guarda la Sardegna da fuori. Spero di poter rimanere qua.

Sono stato sorpreso perché da tifoso è un conto e da giocatore è un altro. Ho chiesto a Pavo se c’è mai stato questo entusiasmo a Cagliari e lui mi ha detto di no. Poteva andare anche con una sconfitta ma c’è un ambiente e un entusiasmo che anche le stelle ti aiutano“.

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