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Osvaldo: “Troppe regole nel calcio, non potevo bere nè fumare. Oggi sono felice…”

Osvaldo: “Troppe regole nel calcio, non potevo bere nè fumare. Oggi sono felice…”

L'ex attaccante argentino, ritiratosi a soli 30 anni per dedicarsi alla musica, ha spiegato i motivi che lo hanno portato a fare questa scelta

Mediagol77

Pablo Daniel Osvaldo si racconta.

L'ormai ex attaccante di diverse squadre italiane quali Roma, Fiorentina e Juventus che ha lasciato il calcio per dedicarsi alla musica, ha svelato alcuni retroscena particolari della sua carriera da calciatore.

"Avevo 30 anni quando ho smesso di giocare a calcio. La gente dice che è l’età in cui i calciatori raggiungono il loro apice. Le persone non capiscono, pensano che io sia pazzo. Hai tutto quello che desideri e molli. Hai giocato in alcuni dei migliori club del mondo e hai smesso per metterti a fare musica? Sei matto. Non capiscono, ma è la mia passione. Ci sono troppe regole nel calcio, tantissime regole. E non vado d’accordo con le regole, devo essere libero. Sono orgoglioso della mia carriera e devo tutto al calcio. Ma nel calcio devi vivere una vita che non è reale. Hai un prezzo, un valore, è una cosa folle. Se sei bravo, vali 50 milioni, se non sei bravo non vali niente. Se fai gol sei Dio, se non lo fai sei una me.... Stavo impazzendo e ho deciso di intraprendere la carriera musicale. Ho lasciato il calcio e mi sento più leggero e rilassato, sono così felice adesso".