San Siro freme in attesa di Inter-Milan.
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Inter-Milan, Milito: “Servirà concentrazione, Lautaro Martinez può essere decisivo. Messi? Più forte di CR7…”
L'ex attaccante nerazzuro, Diego Milito, in vista del derby della Madonnina: "Spero che vinca l’Inter, anche se il Milan ha grandissimi giocatori"
Sull’attesissimo match, in programma domenica 21 ottobre alle ore 20:30, si è espresso l'ex attaccante nerazzurro Diego Milito. In una lunga intervista rilasciata ai microfoni del Corriere dello Sport, l'argentino, che è stato un dei protagonisti assoluti della stagione del Triplete, ha parlato della sua Inter in vista del derby: "Sarà una partita molto equilibrata. Sono partite uniche, particolari. Si vince con la concentrazione, con la grinta, più che con la classe sopraffina. Sono partite sempre molto chiuse e i particolari fanno la differenza, nel risultato. Ricordo il primo che ho fatto a San Siro. Il 4-0 è stato sicuramente uno dei più belli. Giocammo una grandissima gara. Mi auguro possa essere Lautaro Martinez l'uomo derby. Lo conosco, è un ragazzo fantastico. Spero che vinca l’Inter, anche se il Milan ha grandissimi giocatori ed è in grado di fermare i nerazzurri se non saranno concentrati. Tra i milanisti, se devo dire quelli che fanno più paura, citerei Higuain e Suso".
Il 'Principe, fa un tuffo nel passato, e torna a parlare della sua esperienza con la maglia nerazzurra: "Eravamo veramente un grandissimo gruppo. Non solo campioni, ma anche belle persone. Come giocatori eravamo un gruppo straordinario con un sogno: vincere la Champions. Io sono arrivato all’Inter e mi hanno fatto subito capire che l’obiettivo era vincere la coppa. Mi sono sempre detto di essere stato fortunato a far parte di un gruppo così: ragazzi con un grande cuore, grinta e con grande talento. E insieme abbiamo fatto qualcosa che resterà nella storia del calcio. Non solo in quella dell’Inter. In panchina c'era Mourinho, un allenatore che riesce a tirare fuori il 100% da ogni calciatore, è uno dei migliori al mondo.
Nonostante la sua grande carriera, Milito, metà argentino e metà italiano, non dimentica le sue origini: "Ho iniziato a giocare nel mio quartiere di Quilmes. Per me il calcio italiano era il Napoli, ci incontravamo la domenica mattina nel quartiere per vedere il Napoli di Maradona. Al Racing Avellaneda,mi ha portato mio cugino che era due anni più grande di me, ho fatto tutto il percorso fino all’esordio in prima squadra nel 1999. Poi, il Genoa mi ha cambiato la vita, è stata dura è stata una sfida difficile. Sapevo che dovevo essere mentalmente forte”.I miei nonni paterni erano calabresi ed io sono cresciuto con loro. Ho sempre sentito questa doppia identità: sono argentino ma anche italiano".
Chiosa finale sulla Juventus e l'obiettivo Champions: "Ha grandissimi giocatori ed è una squadra abituata a vincere. Messi o Ronaldo? Per me Messi è un grandissimo campione, è straordinario. È lui il migliore".
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