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Di Natale: “Il calcio ti usa quando servi. Guidolin meritava la Nazionale, Insigne talento. Mondiale? Partiamo dietro, poi…”

Di Natale: “Il calcio ti usa quando servi. Guidolin meritava la Nazionale, Insigne talento. Mondiale? Partiamo dietro, poi…”

Le parole dell'ex attaccante bianconero, quest'oggi arrivato al traguardo dei 40 anni: calcio, ricordi, occasioni mancate ed eredi designati.

Mediagol23

Secondo campionato di Serie A senza Antonio Di Natale, un'assenza dai campi che si fa sentire, soprattutto in casa Udinese.

Orfani del talento napoletano, i friulani fanno fatica a ritrovare ritmi, gioco e classifica del passato, un giocatore difficilmente rimpiazzabile. Oggi sono quaranta le candeline da spegnere per Totò Di Natale, una festa silenziosa con qualche amico ed ex compagni e nulla più:  "Un traguardo importante che festeggio con alcune persone care, qui a Empoli. Ha fatto tutto mia moglie, ma sono pochi quelli del mondo del calcio- ha dichiarato lo stesso Di Natale nel corso di una lunga intervista rilasciata ai microfoni della Gazzetta dello Sport- . Stare fuori dal mondo del calcio non mi crea fastidi e fare l’imprenditore, concentrato sull’immobiliare, sul caffè e sulla scuola calcio di Udine, mi piace e mi appassiona. Non avevo più voglia, si era spento il motore, ho capito che era arrivato il momento. Ho fatto più di 20 anni e ora non sento la smania di giocare. Magari a una partita benefica di alto livello vado. Io e Francesco Totti abbiamo fatto la storia, lui forse aveva ancora voglia e ha proseguito nel percorso da dirigente. Ma il calcio è una ruota che gira dove conti quando servi, poi tutto finisce. Guardi Toni, è rimasto un altro anno a Verona, poi addio".

All'Udinese l'incontro con Francesco Guidolin, tecnico che secondo l'ex 10 bianconero avrebbe meritato la chance di sedere sulla panchina azzurra: "Guidolin? Meritava la Nazionale, era il riconoscimento per quel che ha saputo insegnare. Ma sono sicuro che tornerà, deve solo trovare una squadra che lo capisce".

I tempi cambiano- "Dopo un anno buono certi giocatori fanno un gran contratto lungo e si accontentano. Io pensavo a fare bene per crescere. E poi i settori giovanili non sono curati, questo è un altro guaio. Finalmente nell’ultimo europeo Under 21 ho visto tanti ragazzi che in A giocavanoInsigne? E’ bravissimo. Fa le giocate da top player e si è messo a segnare. Gli dissi un giorno a Udine che doveva segnare di più, lo fa. Belotti è un animale, Immobile è più seconda punta. Ma qui penso ai miei tempi: giocavo con Vieri, Inzaghi, Toni, Totti, Del Piero, contro Maldini, Nesta, Cannavaro, Thuram. La notte prima non dormivi. Tutto è cambiato".

Senza Mondiale è catastrofe, ma...- "Mondiale? L'Italia deve andarci, altrimenti sono convinto pure io che sia una catastrofe. L’Italia parte sempre un po’ dietro, poi arriva. Ricordo l’Europeo 2012 con Prandelli. Si pensava che andassimo a casa, arrivammo in finale, resta il mio ricordo più bello quel gol alla Spagna nella prima partita a Danzica".