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serie a
di Luca Bucceri
Una carriera da vero numero uno, tra i campi di periferia e i grandi stadi d'Italia.
L'ex portiere rosanero Gianluca Berti, dopo oltre 25 anni di onorata carriera tra i pali, si gode ora il ruolo di direttore generale della Carrarese, squadra militante in Serie C ed ottava nel gruppo A. L'ex portiere sarà tra gli spettatori d'eccezione del match di Marassi tra Genoa e Roma, essendo doppio ex della gara. In rossoblu nel 1993 e poi in giallorosso nel 1996, il dirigente fiorentino ha ricordato così, ai microfoni della rivista ufficiale della Roma, la sua stagione in giallorosso, una scelta istintiva ma da non ripetere: “Giocai poco, appena tre volte e come firmai il contratto speravo di farlo molto di più. Tanto che a pensarci oggi, probabilmente, la scelta di passare alla Roma non la rifarei. Però resta l’orgoglio di aver indossato quella maglia, è pesante, prestigiosa e va onorata sempre a prescindere da chi va in campo. Sono stato poco a Roma, ma ho capito questo. Una piazza importantissima, quando la Roma chiama tu non puoi rifiutare e io non ci pensai un minuto. Ero arrivato a Roma per prende il posto di Cervone, che misero fuori rosa per qualche tempo. Ma poi fu Sterchele a essere messo ai margini e io feci il secondo a Cervone. Tra me e lui non ci fu mai competizione, eravamo e siamo tuttora amici”.
Il 26 novembre di undici anni fa Francesco Totti siglò uno dei più bei gol della storia della Serie A a Marassi contro la Sampdoria: un tiro al volo ad incrociare dalla sinistra che si depositò dal lato opposto della porta del portiere blucerchiato. A difendere i pali dei liguri, nell'occasione, proprio Gianluca Berti: “Mi fa piacere quando passano questo gol in tv, almeno qualcuno pensa anche a me. Mi capita pure con gli amici che riguardano quel filmato e poi mi chiamano per scherzare. Totti è stato un calciatore straordinario, ha segnato a tutti, almeno uno dei più belli lo ha fatto a me. Poi su quella partita c’è anche un aneddoto che mi lega a Francesco. Mio figlio si chiama Francesco, prima di quel Sampdoria-Roma andai da Totti per chiedergli se mi potesse dare la maglia dopo il match con tanto di autografo per mio figlio. Totti mi rispose: ‘Solo se mi fai fare gol…’- sottolinea ironicamente l'ex estremo difensore di Empoli e Torino-. Me ne fece due, la Roma vinse 4-2. A fine partita mi diede la maglia e la dedicò a mio figlio. Non lo dimentico”.
Oggi direttore generale della Carrarese: “Un ruolo totalemente diverso dal campo. Ho 50 anni e a volte mi manca ancora il sapore della partita, ma si cresce e bisogna cambiare. Sono toscano, cerco di portare la mia esperienza alla Carrarese, sto a contatto con i giocatori anche grazie al rapporto che ho con il mister, Silvio Baldini. Lui ha allenato in A, è sprecato in Serie C. E’ amico di Spalletti e Conte, a volte si sentono spesso al telefono e sono loro a chiedergli consigli, non il contrario”.
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